Era il leader del gruppo criminale che dal 2013 al 2015 aveva terrorizzato Elmas mettendo a segno ben nove rapine e furti con metodo violento, stile “Arancia Meccanica”, anche ai danni di anziani, una delle quali ultranovantenne. Tutte le vittime erano state picchiate e immobilizzate durante le rapine. Una delle vittime, un pastore settantenne, era stato addirittura colpito con uno storditore elettrico

All’alba di ieri è finita la latitanza di Andrea Carboni, 25 anni di Elmas. I carabinieri, con l’ausilio dei Cacciatori di Sardegna, l’hanno arrestato a casa della sua compagna. Era ricercato da settembre, quando era stata emessa la sentenza di condanna nei suoi confronti e in quella dei suoi quattro complici. A differenza di questi ultimi, Carboni aveva fatto subito perdere le proprie tracce dandosi alla fuga.

Si era rifugiato in Spagna, nei pressi di Siviglia, dove faceva la bella vita sotto falso nome, vantandosene su Facebook, sul cui profilo usava il nome spagnolo di Miguel Hernandez Heredia. È tornato in Sardegna a novembre ed era ospite a casa della compagna, denunciata a sua volta per favoreggiamento della latitanza.

Le accuse a suo carico sono rapina pluriaggravata, furto aggravato, lesioni personali gravi, incendio, ricettazione, danneggiamento a seguito di incendio, porto e detenzione di armi comuni da sparo. Fu arrestato insieme ai suoi complici all’epoca dei fatti ma poi scarcerato. Ora si trova a Uta e dovrà scontare sei anni e nove mesi.

Via Roma, da uno dei salotti buoni della città a via del degrado. Su Facebook Francesco Caddeo, titolare di uno dei locali della via tra i più frequentati della città, parla chiaro. Sporcizia, delinquenza, maleducazione, presenti a tutte le ore del giorno e della notte.

«Ormai più di sette anni fa sono arrivato in via Roma con un obiettivo: ripulire una piccola parte dei portici da spacciatori e persone poco raccomandabili che avevano fatto loro e trattavano senza rispetto un luogo così bello e importante della città», scrive sul suo profilo Facebook.

Ma dopo anni di sacrifici, ripagati dalla sempre presente clientela, la situazione è quella rappresentata dalle foto: «Escrementi, alcol e droghe sono all’ordine del giorno e nessuno di questi personaggi perde occasione per importunare sia i passanti che i miei clienti. Tutto questo nella via principale della città vicino ad attività che danno e devono poter continuare a dare decine di stipendi a splendidi collaboratori».

«Non sono solito pubblicare questo genere di post e non vuole essere questa una semplice polemica fine a se stessa, nei confronti di nessuna istituzione o partito politico. L’unica mia intenzione con questo gesto è la richiesta di aiuto, da parte di un giovane imprenditore che vuole solo il bene della città, verso chiunque possa intervenire e fare qualcosa. Aiutatemi a tenere pulito e sicuro questo splendido e importante angolo della nostra bellissima Cagliari», conclude.