«Nessuno può pensare di ignorare le norme regionali che prevedono – affermano dal sindacato- l’estensione del periodo di lavoro per gli operai a tempo determinato fino, alla conversione del loro contratto a tempo indeterminato e che già nel primo sit-in del 18 novembre scorso avevamo chiesto un incontro al Presidente Solinas per rivendicare l’applicazione di questa norma (per l’assunzione dei precari entro gennaio 2020) e per dare un legale rappresentante che all’Agenzia manca dal 1 ottobre, il cui nome tuttora è ignoto nonostante la presunta approvazione di una Delibera di Giunta regionale il cui contenuto ci è ignoto dal 22 ottobre scorso».

«Il sistema di competenze e compiti strategici dell’Agenzia, come disegnato dalla Legge Forestale – prosegue il comunicato- non può prescindere dalla piena operatività, che è però mancata negli ultimi tre mesi, proprio per l’assenza di un Legale Rappresentante. Cosa succederebbe, oggi – chiedono i segretari del Sadirs, se servisse un urgente intervento di Protezione Civile in qualche area della Sardegna, tra le tante coperte solo da Forestas?».

Il sindacato ha dunque convocato un assemblea per giovedì 19 Dicembre alle 16 in via Roma a Cagliari sotto il Consiglio Regionale, «Continueremo con altre modalità di protesta contro il rischio che 1160 lavoratori- conclude il comunicato- nostri colleghi operai a tempo determinato, non siano riassunti. Ci sono in gioco i mono-redditi di oltre mille famiglie di operai forestali: e il Sadirs non seguirà chi vuole fare il sindacalista di sé stesso, è il momento dell’unità e chiamiamo all’appello tutti gli uomini e le donne di Forestas ad unirsi alla lotta contro il precariato».

Il S.A.Di.R.S. (principale sindacato degli Operai e Impiegati Agenzia Fo.Re.S.T.A.S.) ha informato nelle scorse ore le autorità che i lavoratori saranno in assemblea e davanti alla sede del Presidente della Regione Sarda a villa Devoto (viale Merello) a Cagliari il prossimo lunedì 18 novembre.

L’assemblea vuole sollecitare la nomina del Commissario dell’Agenzia, indispensabile per approvare il bilancio ed altrettanto fondamentale per gli atti necessari alla definitiva assunzione dei colleghi attualmente a tempo determinato, con un contratto a tempo pieno e indeterminato: «È gravissimo lasciare un’agenzia come la nostra senza vertici dal 2 ottobre scorso, la cosa sta diventando preoccupante, specie dopo 43 giorni senza l’ombra di una soluzione – dicono i componenti della segreteria regionale, che aggiungono – una sentenza del Tribunale di Nuoro impone alla Regione di stabilizzare i precari che dopo vent’anni di contratti a tempo determinato, non possono essere riassunti a sette mesi. Gli assessori al Personale e all’ambiente hanno già trovato una soluzione, la capacità assunzionale è stata determinata ed è sufficiente, grazie ai tanti pensionamenti registrati negli ultimi tempi: ma senza un commissario non è possibile procedere agli adempimenti per la loro assunzione!».

«Attendiamo – continuano dalla Segreteria del SaDiRS – quelle interlocuzioni che il Presidente ci aveva assicurato a settembre, ma che non abbiamo mai potuto ancora avere. Adesso è il momento dell’attenzione verso questa nostra macchina organizzativa per la quale in teoria si sono risolti i due più grossi problemi (precariato e assetto contrattuale) ma che in pratica non riesce a trovare pace».

L’assemblea sarà l’occasione per discutere della situazione contrattuale, dove la mancanza del Commissario Straordinario sta causando difficoltà anche al tavolo contrattuale per definire il passaggio al Ruolo Unico Regionale.

Senza un bilancio approvato, diventa difficile anche formalizzare le risorse da destinare al passaggio dei dipendenti Forestas al Ruolo Unico Regionale: «E questo è un altro problema ancora, poiché con il contratto attualmente vigente anche gli interventi di Protezione Civile sono a rischio-paralisi, essendosi abbattuta anche la scure della Corte dei Conti sui Dirigenti Forestas che, sino all’altro giorno e per tanti anni addietro, per far funzionare l’Agenzia avevano attribuito “mansioni superiori” necessarie al mantenimento dei servizi essenziali».