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Porto Canale: cercasi disperatamente terminalista per uscire dalla crisi

Tavolo Porto Canale di Cagliari

Tavolo Porto Canale di Cagliari

Tutti mobilitati per salvare il Porto Canale di Cagliari. Si è svolto oggi al Ministero dello Sviluppo economico il tavolo interninisteriale per la soluzione della crisi: presenti cinque ministeri, l’Autorità Portuale della Sardegna, gli assessori al Lavoro, Industria e Trasporti della Regione Sardegna e i delegati sindacali.

L’obiettivo principale è quello di trovare un possibile sostituto che svolga il ruolo di terminalista al posto di Contship-Cict, cha ha detto addio nei mesi scorsi.

«La soluzione industriale alla vertenza di Porto Canale è per noi una priorità assoluta – ha detto il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico Alessandra Todde -. L’autorità portuale ha confermato che la ricerca degli investitori sta procedendo, anche al di fuori del territorio italiano. Anche i rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno confermato il loro impegno nella ricerca di una soluzione. Il MiSE, per supportare la Call internazionale che sarà indetta dall’autorità portuale, si pone come obiettivo quello di facilitare l’interlocuzione interministeriale per la risoluzione delle pratiche ancora aperte».

I rappresentanti del Governo al Tavolo su Porto Canale

«Consideriamo importante la discussione svolta oggi al tavolo interministeriale da noi fortemente richiesto ma aspettiamo che si traducano in atti concreti gli impegni presi sull’istituzione di Zes, zona franca doganale e sul superamento dei vincoli paesaggistici in vista della call internazionale che ha necessità di essere sostanziata da elementi concreti, insieme agli investimenti di 94 milioni di euro previsti per le infrastrutture, che rendano appetibile il porto industriale di Cagliari»: lo ha detto la segretaria Filt Cgil Cagliari Massimiliana Tocco che stamattina ha partecipato al tavolo a Roma. «L’auspicio – ha aggiunto la segretaria – è che i soggetti coinvolti lavorino all’unisono per promuovere e rilanciare il porto di transhipment come importante motore di sviluppo per il territorio di Cagliari e per tutta la Sardegna. L’attuale fase di sostegno al reddito dei lavoratori ha proprio l’obiettivo di accompagnarli verso il riavvio delle attività portuali e che l’auspicio è che possano rientrare al lavoro al più presto». 

«Abbiamo rappresentato le difficoltà e i vincoli da superare – ha detto il Segretario nazionale della Fit-Cisl Maurizio Diamante – che attualmente non permettono il rilancio del terminal, in primis il tema dell’impatto ambientale ma anche il necessario sblocco della Zes e della Zona Franca. Abbiamo chiesto interventi urgenti a fronte della imminente pubblicazione della call internazionale. Nei 12 mesi di cassa integrazione straordinaria è necessario dare risposte urgenti ai 206 lavoratori coinvolti. Il Mise, nel dare la massima urgenza alla vertenza, insieme alle altre istituzioni presenti, ha convenuto con noi di tenere aperto il tavolo interministeriale, con l’impegno di riconvocarci entro il mese di febbraio per valutare i passi avanti compiuti».

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