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Ilaria Cucchi querela Matteo Salvini per le parole dette dal leader della Lega dopo la sentenza

A sinistra Ilaria Cucchi mostra la foto del fratello Stefano, a sinistra Salvini

«Questo dimostra che la droga fa male, sempre e comunque». Queste le parole utilizzate da Matteo Salvini per commentare la sentenza che ha condannato due carabinieri a 12 anni di carcere per la morte di Stefano Cucchi.

Ilaria Cucchi, sorella del geometra romano morto nell’ottobre 2009 dopo essere stato arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti, ha deciso di presentare querela nei confronti del segretario della Lega ed ex ministro degli Interni.

Il signor Matteo Salvini non può giocare sul corpo di Stefano Cucchi. Non posso consentirglielo – ha scritto Ilaria Cucchi su facebook -. Immagino che questo post verrà oscurato da Facebook perchè idoneo ad urtare la sensibilità di qualcuno mentre, viceversa, non vengono oscurati tutti i commenti ed i post di insulti e minacce e falsità che, molto bene organizzati, sono comparsi sui social dopo la presa di posizione pubblica dell’ex Ministro dell’Interno. Lo devo a mio fratello. Lo devo a mia madre che, pur estremamente sofferente, ha trascorso tutta la giornata del 14 novembre scorso in attesa di una sentenza che ci rendesse giustizia. Lo devo a mio padre la cui fiducia nello Stato ha fatto sì che compisse il sacrificio più pesante che si potesse chiedergli: denunciare il proprio figlio, da morto e dopo averlo visto in queste terribili condizioni, per la sostanza stupefacente trovata a casa sua».

«Stefano Cucchi ha sbagliato ed avrebbe dovuto pagare ma non morire in quel modo – continua -. Il giorno in cui viene pronunciata la sentenza ha il coraggio di dire quelle parole come se fosse al bar e parlasse ai suoi amici? Sono solo una normale cittadina ma non posso fare altro che querelarlo. Mi piacerebbe tanto che l’attuale Ministro dell’Interno sostituisse la costituzione di parte civile fatta proprio dal signor Salvini con la propria. Non sono un avvocato ma forse potrebbe essere possibile. Ed ora che i leoni da tastiera si scatenino pure con le loro menzogne sempre più raffinate e costruite ad arte».

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