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Gramsci “gay”: deturpato il murale dedicato all’intellettuale sardo, vicino Bari

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Di certo Antonio Gramsci non poteva aspettarsi che l’essere umano ancora potesse trovarsi in questo stato di ignoranza e tracotanza. Ecco come appare oggi il murale dedicato all’intellettuale sardo nel paese di Turi, provincia di Bari, nel cui carcere Gramsci fu rinchiuso dal regime fascista.

“Gli amici di Turi ci segnalano l’ennesimo atto vandalico. Siamo in largo Pozzi e tutto ciò non ha bisogno di ulteriori commenti. Siamo disponibili ad aiutarvi. Chiunque voglia e possa aiutarci è benvenuto. Ci auguriamo che da qui possa nascere Retake Turi, difendiamo questa città stupenda e la sua storia”, scrivono da Retake Bari, movimento no-profit (nato a Roma e poi sviluppatosi in tutta Italia) che ha come obiettivo la cura dei luoghi e dei beni comuni e la diffusione tra la gente di un senso di appartenenza verso tutto ciò che è condiviso come piazze, giardini, strade, scuole e qualunque cosa appartenga al nostro vivere quotidiano.

La scritta “gay” sulla fronte dell’intellettuale fondatore del Partito Comunista, è stata scoperta dai cittadini di Turi.

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