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Incendi, traffico d’armi e un piano per uccidere due forestali: arrestati tre bracconieri

Bracconieri arrestati: traffico d'armi, incendi e gravi minacce ai Forestali

Un’importante operazione del Corpo forestale e di vigilanza ambiente in materia di antibracconaggio e antincendio quella presentata oggi pomeriggio nella sala stampa della direzione generale del copro forestale.

Un’indagine iniziata nel maggio scorso e che si è in parte conclusa oggi con l’arresto di Vacca Giovanni, 43 di Villa San Pietro che è stato condotto in carcere a Uta, Mallus Mario 80 anni di Sarroch e Caboni Salvatore 61 anni di Sarroch ai domiciliari. Altre persone sono state invece indagate: Caboni Luciano classe 1952, Caboni Salvatore, classe 1959, Pinna Giovanni classe 1950, Caboni Tarcisio classe 1955, Soddu Angelo classe 1956. 

Due gruppi che agivano in contrapposizione nelle campagne tra Pula, Sarroch e Villa San Pietro. Da una parte Vacca e Mallus bracconieri, piromani, costruttori e venditori d’armi artigianali. Dall’altra gli altri bracconieri e clienti di Vacca.

A illustrare l’operazione è stato il commissario del nucleo investigativo regionale Ugo Calledda: «Tra i vari capi d’imputazione, oltre al bracconaggio e alla fabbricazione di armi artigianali con conseguente vendita a terzi c’è pure l’accusa di aver appiccato almeno 5 incendi. Le indagini sono iniziate in seguito al ritrovamento nelle campagne vicino a Sarroch di una canna di fucile occultata tra le erbacce. Le perquisizioni nelle varie abitazioni dei soggetti coinvolti hanno portato al sequestro di diverse armi e materiale utile per la caccia non autorizzata».

Le intercettazioni in auto hanno permesso al corpo forestale di capire quali fossero le intenzioni di Vacca e Mallus. I due uomini lo scorso 17 luglio sono stati sorpresi da due agenti forestali con in auto una vitella selvatica appena uccisa. Una volta fermati, la carne e le armi sono state sequestrate, le perquisizioni sono continuate nella casa dei due dove gli agenti hanno trovato diverso materiale. In seguito a questa segnalazione, i due hanno pensato bene di vendicare l’offesa ricevuta e stavano progettando di uccidere gli agenti che hanno verbalizzato il fatto. Individuate le abitazioni dei forestali hanno pensato di attirarli con una trappola e sparargli o far saltare in aria la casa o l’auto.

Mallus e Vacca hanno anche confessato durante le conversazioni in auto, di aver appiccato incendi in pianura così da tenere impegnati gli agenti e poter continuare a cacciare liberamente in montagna.

Il direttore del servizio dott. Masnata ha chiesto il massimo riservo sui nomi dei colleghi coinvolti e ha sottolineato come l’operazione sia stata molto rischiosa e delicata: «Dal materiale qui davanti potete capire come gli arrestati fossero attrezzati sia per creare danni agli ambienti sia per eludere l’attività investigativa».

Francesca Melis Boi

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