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Contro furti e abbandono rifiuti arrivano i Guardiani della sabbia. L’esperimento nel Sinis

Si chiamano i Guardiani della sabbia e da ieri sono operativi nelle spiagge della penisola del Sinis, in provincia di Oristano. Dovranno vigilare, informare e segnalare il mancato rispetto dei divieti in vigore nelle spiagge sarde. Fra questi, accanto all’abbandono dei rifiuti e al fumo, il più frequente è il furto di sabbia.

«Molti utenti delle spiagge hanno segnalato come non sempre sia facile effettuare la chiamata per segnalare i furti di sabbia o la presenza di fumatori sotto l’ombrellone», ha spiegato all’Agi il sindaco di Cabras, Andrea Abis, «così come non sempre è facile per chi interviene individuare la posizione di chi effettua una segnalazione dalle spiagge».

Per essere riconoscibili, i Guardiani indosseranno una maglietta. A loro è affidato anche il compito di recuperare i granelli di quarzo dalle passerelle in uscita dalle spiagge e ripulire e controllare i posacenere, posti nelle stesse passerelle, nelle aree destinate ai fumatori. Un valido supporto ai barracelli e al corpo di Polizia locale di Cabras, i Guardiani sono stati incaricati dal Direttore della Area Marina Protetta “Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre”, Massimo Marras.

I furti di sabbia si verificano in tutta la Sardegna ma nella spiaggia di Is Arutas sono molto più frequenti per via dell’unicità della sabbia composta da granelli di quarzo. Solo nei giorni scorsi, quasi 200 chili di questa preziosa sabbia sono stati recuperati all’aeroporto di Elmas, sequestrati dagli addetti alla sicurezza dello scalo.

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