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Nessun dolo per il rogo di Tortolì, colpa della disattenzione di un agricoltore

Roghi in Sardegna. La solidarietà dell'Anci alle comunità colpite dai devastanti incendi

Non ci sarebbe alcun dolo all’origine del grosso incendio di ieri a Tortolì che ha devastato 5 ettari di territorio. A scatenare il fuoco sarebbe stato un agricoltore che stava bruciando delle frasche nel proprio agrumeto, nonostante la giornata di forte vento e nonostante i divieti.

“Non c’è nessun dolo alla base del disastro che ha colpito questo territorio ma un’imprudenza, un’azione colposa – ha detto all’Ansa il comandante del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale Antonio Casula -. Abbiamo individuato il punto di innesco dell’incendio che è la zona di San Salvatore nei pressi della spiaggia di Orrì, un’area utilizzata per attività agronomiche: il rogo è partito da un agrumeto in cui un uomo stava bruciando residui di potatura accumulati nel suo terreno”.

“L’attività investigativa è nel pieno del lavoro per accertare questa tesi, stiamo incrociando i dati e le testimonianze per avere la certezza di questa responsabilità. Spetterà poi alla magistratura intervenire con provvedimenti adeguati”.

“Se da un lato tiriamo un sospiro di sollievo perché non c’è stato dolo – ha concluso il Comandante – dall’altro constatiamo che nonostante la nostra costante campagna di sensibilizzazione ancora non c’è consapevolezza del divieto di bruciare sterpaglie in una giornata di vento e quindi a forte rischio. Un punto sul quale dobbiamo intervenire con più forza”.

Un’imprudenza quindi che è costata cara.

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