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Acqua, l’Antitrust ‘punisce’ Abbanoa: sanzione da 3,85 milioni per “pratiche commerciali aggressive”

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L’Antitrust ha deciso di punire il gestore unico sardo dell’acqua potabile Abbanoa con una sanzione di 3,85 milioni di euro.

Secondo l’Antitrust Abbanoa avrebbe violato il Codice di consumo (insieme alla fiorentina Publiacqua e alla laziale Acea Ato5).

L’Antitrust parla di «pratiche commerciali aggressive» a proposito delle tre società incriminate e per quanto riguarda il gestore sardo di «mancato trattamento delle istanze di prescrizione relative a fatture risalenti a oltre cinque anni dalla data del consumo o mancato riconoscimento della stessa, senza sospensione delle procedure di riscossione e di distacco in pendenza di reclamo» e di «mancata gestione delle istanze di rettifica delle fatture in presenza di perdite idriche occulte – quelle che avvengono a valle del contatore e non sono rilevabili se il gestore non registra e comunica il consumo anomalo, superiore a quello abituale- ovvero applicando criteri stringenti e ostativi ai fini dello storno parziale degli importi fatturati in caso di perdita occulta, relativi ai canoni di depurazione e fognatura».

«Si tratta della condanna più dura mai inferta ad Abbanoa in questa vicenda – commenta Mauro Pili, che da tempo aveva puntato il dito contro Abbanoa per la questione dei conguagli -. Prendiamo atto ancora una volta che da soli, insieme ad Adicosum firmataria anche di questo ricorso , contro tutti, abbiamo combattuto per una causa fondamentale nel rapporto tra il gestore della risorsa idrica e i cittadini e abbiamo vinto. Ora i conguagli vanno revocati senza perdere altro tempo. In questa direzione già nelle prossime ore i nostri legali notificheranno la decisione dell’autority al tribunale civile di Cagliari. Si tratta di un risultato straordinario che ripaga in parte delle grandi vessazioni subite da Abbanoa».

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