Porta a porta, al via la settima e ultima fase con importanti novità. E sulla Tari, Zedda: “Tagli fino al 30% nel 2020”
Con la settima e ultima fase, entro maggio Cagliari sarà ormai servita al 100% dal porta a porta. I cagliaritani si aspettano un calo delle tariffe Tari, la tassa sui rifiuti, come promesso dall'amministrazione comunale.
Si completa la fase transitoria della raccolta porta a porta. Dall’8 aprile toccherà agli abitanti dei quartieri San Benedetto, Sant’Alenixedda, Stampace Bassa, Zona industriale Nord-ovest, e le parti ancora non servite dei quartieri Is Mirrionis, Sant’Avendrace-Santa Gilla, Marina, Castello Stampace Alta, le ultime zone ad avere ancora i cassonetti. Queste alcune delle novità previste: a San Benedetto, Fonsarda e Sant’Alenixedda, oltre al porta a porta, sorgeranno le nuove isole ecologiche utilizzabili con la Ecocard consegnata insieme ai mastelli; nell’area attorno al Mercato di San Benedetto il servizio sarà svolto solo tramite quattro isole ecologiche. Sempre in questi quartieri, l’esposizione dovrà avvenire non prima dell 20:30 e lo svuotamento da parte del personale addetto avverrà – diversamente dalle altre zone della città – dalle 24 alle 5 del mattino.
Nel centro storico sorgeranno ulteriori mini isole ecologiche per la raccolta dell’organico e del multimateriale: qui i rifiuti si potranno conferire dopo le 5 ed entro le 22 del giorno di raccolta. Anche qui sarà necessaria la Ecocard. Inoltre, plastica, carta e secco potranno essere conferiti all’interno di sacchetti dotati di microchip dopo le 5 ed entro le 8:30 del giorno di raccolta. Un servizio speciale per il centro storico riguarda le utenze non domestiche: una corriera ecologica sarà attiva da quest’estate per la raccolta di diverse tipologie di rifiuto. Altre importanti novità riguardano la raccolta, una volta al mese, di olio vegetale (residuo di cottura) che avverrà sempre in modalità porta a porta, e dovrà essere conferito all’interno di bottiglie di plastica PET. Si potranno conferire (sempre tramite porta a porta) anche giocattoli in buono stato dentro appositi sacchi. Il servizio partirà da giugno e sarà effettuato due volte all’anno. I giocattoli ritirati andranno al Centro del Riuso e ridistribuiti in occasione della Giornata del Giocattolo. Infine, in via Contivecchi sorgerà il Centro del riuso, dove i cittadini potranno consegnare beni usati che potranno essere riutilizzati o ritirati da parte di chi ne avrà necessità.
Con la settima e ultima fase, entro maggio Cagliari sarà ormai servita al 100% dal porta a porta. I cagliaritani si aspettano un calo delle tariffe Tari, la tassa sui rifiuti, come promesso dall’amministrazione comunale. Il sindaco Massimo Zedda rassicura: «Nel 2020 ci saranno ulteriori ribassi fino al 30%, rispetto al 2017, anno di inizio del servizio. Quest’anno la riduzione delle tariffe per le utenze domestiche rispetto al 2017, è di circa l’11%. Quella per le utenze non domestiche, invece, si attesta attorno al 17%». Anche gli studenti fuori sede dovrebbero usufruire di agevolazioni: 50% in meno sulla parte variabile della tariffa. Per quanto concerne l’evasione della Tari, sono state individuate 15 mila utenze che non pagavano la Tari: molte di queste riguardano uffici e studi. Dal canto suo, l’assessora alle Politiche per il Decoro urbano Claudia Medda ha tenuto a ribadire: «Stiamo trasformando i rifiuti in risorsa».
«Il beneficio economico dato dal recupero dell’evasione si aggirerà una attorno ai 8 milioni di euro nel 2020, senza alcun intervento di risorse del Comune» spiega invece Zedda , che sul problema del cumulo di rifiuti in alcuni quartieri della città, ha risposto: «Esistono purtroppo ancora troppi incivili. Ma le sanzioni ci sono e con la consegna dei mastelli anche a chi non era registrato per la Tari, questo problema dovrebbe sparire».Alla conferenza erano presenti anche il dirigente del servizio Roberto Montixi, Giorgia Melis, presidente della Commissione Politiche per il Decoro urbano e la dirigente del servizio Tributi Francesca Brundu.
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Lo sapevate? In Sardegna vive un piccolo serpente con le zampe
Non tutti sanno che sull'Isola vive un piccolo sauro provvisto di zampe. Si tratta di un rettile sprovvisto di veleno (come tutte le bisce e i serpenti che si trovano in Sardegna) che, nonostante una terribile leggenda, è del tutto innocuo.
Lo sapevate? In Sardegna vive un piccolo serpente con le zampe.
Non tutti sanno che sull’Isola vive un piccolo sauro provvisto di zampe. Si tratta di un rettile sprovvisto di veleno (come tutte le bisce e i serpenti che si trovano in Sardegna) che, nonostante una terribile leggenda, è del tutto innocuo.
Il Gongilo sardo è una sottospecie (Chalcides ocellatus tiligugu) diffusa in Sardegna ma anche in altre zone del Mediterraneo: Sicilia, Pantelleria, Malta, Marocco, Algeria, Tunisia.
Qui da noi è diffuso su tutto il territorio, meno presente invece alle quote più alte.
Si tratta di un piccolo sauro può raggiungere i 30 cm di lunghezza ma difficilmente. in Sardegna raggiunge queste dimensioni.
Ha la palle color azzurro argentato, il colore varia dal rossastro al marrone chiaro o grigio-verde e presenta il disegno ad occhielli sul dorso e sui fianchi. Le parti inferiori sono bianco giallastre.
La testa è piccola, corpo cilindrico, e particolare curioso presenta cinque dita su ciascuna delle zampe, che in realtà poco usate perché si muove serpeggiando.
Si nutre di vermi, insetti e piccoli artropodi mentre a sua volta è preda di uccelli rapaci, volpi e dal biacco, un altro serpente. I forestali di Sardegna Foreste raccomandano di non toccarlo e manipolarlo, non perché sia pericoloso, ma perché si tratta di un animale delicato, che soffre se spostato dal proprio habitat.
Una curiosità che è necessario conoscere: una leggenda metropolitana che è diffusa soprattutto in Sicilia ha portato alla credenza popolare che questo rettile sia attirato dall’odore del latte, entri nelle bocche dei lattanti, soffocandoli, o “rubi il latte” dalle mammelle di ovini e bovini. Solo una leggenda, appunto, perché questo piccolo sauro, come detto, è del tutto innocuo.
Perché questa diceria? Il gongilo in Sicilia è conosciuto anche con la denominazione “tirasciatu” (succhiarespiro) tipica della Sicilia, dovuta a questa inquietante leggenda, tramandata da secoli. Un’idea assurda. Il gongilo, come detto, si nutre d’insetti, e i rettili, non possedendo gli enzimi necessari a digerire il galattosio, non mangiano quindi latte e latticini (nonostante le credenze nessun serpente si nutre di latte).
La coda rappresenta quasi la metà della lunghezza totale, la testa è corta e poco appuntita. La coda è più fine rispetto al resto del corpo e le zampe, non sono adatte alla deambulazione ma servono solo per sorreggere il corpo.
Habitat:
Vive nei luoghi soleggiati e aridi, in prossimità delle spiagge, nelle vigne e nei campi, ma si può trovare anche nei giardini. Spesso si nasconde nelle fessure delle rocce o nei buchi sul terreno, ma può agevolmente scavare nella sabbia soffice o tra la vegetazione. Trascorre l’inverno, da novembre a marzo, nel sottosuolo o sotto grandi massi.
Si tratta di una specie ovovivipara, un tipo di riproduzione in cui le uova sono incubate e si schiudono nell’organismo materno. La femmina “partorisce” da 3 a 10 piccoli per volta, lunghi 4 cm e indipendenti.
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