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Startup Sardegna. Healthy Virtuoso, la app che ti premia se ti alleni e fai sport

Sport donna healty virtuoso

Image by GORBACHEVSERGEYFOTO on Pixabay

Perché tornare a casa da lavoro in macchina quando lo si può fare a piedi guadagnando qualcosa anche a livello economico? Così nasce l’idea di Healthy Virtuoso, una app creata da tre giovani sardi, Andrea Severino, Nicola Tardelli e Lorenzo Asuni, che premia i suoi utenti per l’attività fisica svolta nel quotidiano. Lunghe passeggiate, pedalate, sedute in palestra, partite a calcetto con gli amici: tutto rientra nelle attività premianti di questa app concepita e creata in Sardegna.

Andrea Severino di Healty Virtuoso premiata nel 2018 dal “Premio Marzotto”

Raccontateci chi siete, qual è stato il vostro percorso e come vi è venuta l’idea della vostra startup.

L’idea è nata insieme a Nicola Tardelli alla fine di una partita di Calcetto dove ci siamo chiesti “Ma se pagassimo per persone per fare sport?” Dopo qualche mese si è unito anche Lorenzo Asuni con il quale siamo riusciti a sviluppare ulteriormente il progetto. Andrea originario di Cagliari è partito a 19 anni alla volta di Londra dove dopo una breve esperienza come cameriere ha iniziato il suo primo stage in Betclic, una piccola startup che dopo qualche anno si è trasformata in una multinazionale da oltre 1200 dipendenti. Dopo 5 anni in Betclic tra Londra e Milano (dove nel frattempo ha frequentato il corso di Economia & Management dell’Università Cattolica, Andrea è tornato a Londra per dirigere un’agenzia di marketing digitale fino all’inizio del 2015, quando il Presidente di Filo diretto Assicurazioni l’ha richiamato per tornare in Italia e guidare lo sviluppo di DOC24, un progetto di Telemedicina sviluppato successivamente anche con il supporto di Johnson & Johnson. Nel 2017 dopo 10 anni nel mondo corporate, Andrea ha deciso di mettersi in proprio lanciando insieme a Nicola Healthy Virtuoso. Nicola Tardelli classe 1991, profondo appassionato delle estati sarde, si è laureato in Finanza sempre all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Per diversi anni ha lavorato nel mondo della finanza in importanti società come JP Morgan, Julius Baer, Kairos oltre che in rinomati studi legali come Elled. Lorenzo, dopo la laurea triennale in Economia & Management all’università di Cagliari, ha passato diversi anni tra la California, la Polonia e la Sardegna, dirigendo il mercato italiano per importanti start up come ad esempio Air Help. L’insieme delle nostre esperienze, e quelle dei finanziatori (prevalentemente sardi) che hanno deciso di creder nel progetto fin dall’inizio, ci ha portato fino a dove siamo arrivati oggi.

Raccontateci di cosa si occupa in concreto il vostro progetto.

Virtuoso è un’applicazione gratuita che attraverso un profondo connubio tra psicologia, tecnologia e big data, nasce con l’obiettivo di incentivare uno stile di vita attivo e combattere l’obesità. Virtuoso incentiva, remunera e premia gli utenti con voucher, premi e sconti che possono essere sbloccati grazie ai propri passi o al proprio sport.

In che modo la vostra idea innovativa può migliorare la vita delle persone?

Oggi Virtuoso attraverso i dati raccolti ha già dimostrato come i propri utenti siano stati in grado di migliorare le proprie abitudini salutari di oltre il 20% rispetto alla media nazionale.

Il vostro progetto è già sul mercato? Se sì, qual è stato il riscontro?

Il progetto è partito in fase pilota nel maggio del 2018 e ha già raccolto oltre 50.000 utilizzatori e generato più di 10.000.000 di pagine visualizzate. Nel Febbraio del 2019 abbiamo fatto il lancio ufficiale sia dell’applicazione che di diversi progetti che sono stati accolti con grosso successo ed entusiasmo sia da parte delle multinazionali coinvolte, che da parte degli utenti che spesso ci scrivono per ringraziarci.

Quali sono i prossimi step?

Come si suol dire, non si smette mai di imparare. Abbiamo previsto un’altra ondata di importanti investimenti per sviluppare ulteriormente la piattaforma, specialmente per quanto riguarda l’usabilità degli utenti e lo sviluppo delle attività tra la comunità di utenti. Dopo di questo ci dedicheremo prevalentemente all’internazionalizzazione del progetto sia in Europa che nel resto del mondo.

Cosa consigliereste ai giovani startupper che stanno iniziando un percorso d’impresa?

Consiglierei a chiunque abbia un sogno di provare a seguirlo, ma sempre con buon senso e seguendo una strategia. Per noi la parte più importante è stata quella di parlare del progetto con più persone possibile, raccogliendo consigli, esperienze e critiche che si sono dimostrate indispensabili per tutto il percorso di crescita. Le difficoltà incontrate saranno sempre pareggiate dalla soddisfazione e gli sforzi fatti premiati dai risultati. Gli errori saranno tanti, ma se utilizzati per imparare e migliorare rappresenteranno uno degli strumenti più importanti per crescere in modo sano e solido. La chiave di svolta non credo che sia tanto nel progetto in sé, ma nell’entusiasmo che le persone sapranno impiegare per portare il proprio progetto verso gli standard desiderati.

Quali sono secondo voi i principali rischi di aprire una startup?

Come anticipavo le difficoltà e gli ostacoli sono sempre tanti, tuttavia la cosa più importante è che l’entusiasmo non vada mai a scemare. Prima di partire è sempre molto importante studiare tanto, costruire un piano solido e avere sempre nel cassetto almeno 2-3 piani b che ti consentano di poter cambiare velocemente la direzione del progetto qualora per qualsiasi condizione non fosse possibile approvare le proprie supposizioni. Sarà molto importante anche non vivere in balia degli eventi e delle aziende, ma affrontare le situazioni sempre in maniera proattiva in modo da poter tenere sempre in mano le redini senza mai doverne seguire le conseguenze al seguito.

Qual è, infine, il vostro obiettivo?

Il nostro obiettivo è quello di supportare ed educare le persone verso uno stile di vita salutare, sperando che il nostro approccio possa essere utile e di esempio non solo a livello nazionale, ma anche nel resto del mondo. Ci sono già arrivate diverse richieste ed interessi da Portogallo, Spagna e India.

Intervista realizzata dalla redazione, in collaborazione con l’Avv. Federico Serratore, dello studio Legale Serratore Gagné, e Damiano Congedo, CEO di SEO Pirates

 

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