«Oggi Salvini ha proposto l’energia nucleare in Sardegna- ha affermato Di Maio– ma state tranquilli, non ci sarà mai né nucleare né scorie». Tranquillizza così il suo elettorato sardo il Vicepremier Di Maio. Stasera al THotel per concludere la campagna elettorale di Francesco Desogus, il candidato M5S a governatore della Sardegna, ha promesso che a breve invierà negli uffici per l’impiego di tutta Italia 6 mila persone, per renderli efficienti. È stato istituito il Fondo Italiano per l’Innovazione, costituito da soldi pubblici e privati che partirà dal 4 marzo e finanzierà le idee innovative, le start up e consentirà ai giovani di restare in Italia e quindi anche in Sardegna.

«Abbiamo sbloccato un trattato con la Cina voluto dal governo precedente che imponeva il trasporto di agrumi verso l’oriente solo via nave, adesso si potrà effettuare anche con gli aerei, e su questa scorta promuoveremo altre iniziative per agevolare le esportazioni dell’agroalimentare anche sardo». Sulla sanità, altro problema molto sentito dai sardi, il ministro dello sviluppo ha dichiarato: «Da ora in poi, negli ospedali si dovranno rispettate i limiti per la durata delle liste d”attesa, se si sfora il dirigente salta. Se il paziente non riesce a fissare la visita in tempi accettabili nelle strutture pubbliche, la potrà fare in una struttura privata, ma pagando lo stesso importo».

Sulla vertenza latte Di Maio ha assicurato che prima possibile verrà istituito un registro elettronico per vigilare sulla qualità del formaggio e garantire che venga fatto esclusivamente con latte sardo. Infine il vicepremier ha parlato di Europa. Il M5S si presenterà alle europee con una formazione nuova costituita da movimenti di tutta europa, dalla Polonia alla Croazia, dalla Francia alla Grecia. «La Sardegna sarà la prima regione con un governo 5stelle – ha concluso Di Maio- e dimostreremo che sapremo governarla in modo diverso, dopo anni di cattivo governo».

Cagliari, THotel. Luigi Di Maio prende il microfono e comincia il suo discorso lanciando una una stoccata al collega vice premier: “Poi parliamo di pastori, perché il problema è serio, non sono certo come qualcuno che promette di risolvere la questione in 48 ore”, è il chiaro riferimento a Salvini e alla sua garanzia che non si sarebbe alzato dal tavolo finché il prezzo del latte non fosse salito a 1 euro al litro.

“Il governo darà molto più tempo ai pastori per saldare i debiti. No ai facili slogan. Stiamo coi pastori, ma senza prenderli in giro con facili promesse”, continua Di Maio, a Cagliari questa sera per supportare la chiusura della campagna elettorale del candidato governatore del M5S Francesco Desogus.