(VIDEO) Pili: “Biglietti dimezzati per i turisti che pubblicano foto e video dai siti archeologici sardi”
Biglietti dimezzati per i turisti che pubblicano sui social network foto e video dai siti archeologici della Sardegna. A proporlo con un video in diretta girato davanti ai Giganti di Mont'e Prama è il candidato di Sardi Liberi Mauro Pili.
«Una delle più antiche civiltà del Mediterraneo, quella nuragica, deve diventare la più social nel mondo, per farsi conoscere in ogni parte del mondo. Con un piano straordinario di autopromozione dobbiamo mettere in campo una vera e propria Rivoluzione Social per la civiltà nuragica nel mondo. Biglietto dimezzato ai turisti che promuovono in diretta mondiale nei social, da Facebook a Instagram, da YouTube i siti archeologici nuragici della Sardegna». Il progetto lo ha lanciato oggi il leader di Sardi Liberi Mauro Pili davanti al museo dei Giganti di Mont ‘e Prama. Insieme ai candidati di Sardi Liberi il candidato Presidente ha illustrato il piano dettagliato della rivoluzione social per la civiltà nuragica.
«Nei presidi archeologici della Sardegna – ha detto Pili – si incontrano giovani donne e uomini, professionisti e guide di grande livello, che sono anche degli straordinari comunicatori plurilingue, profondi conoscitori dei siti nuragici e soprattutto appassionati del proprio lavoro. Tutto questo rappresenta una straordinaria opportunità e ricchezza per la Sardegna. Pensiamo di coinvolgere i grandi comunicatori televisivi per fornire ai turisti un format da seguire per trasmettere in diretta l’immenso patrimonio archeologico nuragico della Sardegna. Pensate ad un turista giapponese o cinese, americano o europeo, che riprende in diretta quella spiegazione plurilingue e la divulga dall’altra parte del mondo! Una promozione unica, massimo utile con minimo sforzo! Con un’operazione unica nel suo genere la civiltà nuragica può diventare la più social del mondo, per far conoscere a livello internazionale la grande e straordinaria unicità della storia del Popolo Sardo.
«Una promozione in grado di generare il grande connubio tra la storia e la modernità dei mezzi di comunicazione – ha spiegato il leader di Sardi Liberi -. La regione coprirà la differenza di costo del biglietto al soggetto gestore del sito, un contributo regionale in conto promozione. Ovviamente la diretta dovrà essere condivisa nell’apposito sito regionale con la verifica della messa in onda nel profilo o nelle pagine social del turista. Tutto questo dovrà essere anche studiato e analizzato, a partire dalle reazioni degli utenti, capire il grado di interesse e le modalità di perfezionamento del progetto. In questa direzione è indispensabile dotare i siti archeologici di banda larga per consentire la più efficiente e efficacia promozione nel mondo. Si tratta di un’operazione che riguarda numeri impressionanti, basti pensare al solo potenziale di facebook: è disponibile in oltre 100 lingue e nel giugno 2018 ha raggiunto quota 2,23 miliardi di utenti attivi mensilmente, classificandosi come primo servizio di rete sociale per numero di utenti attivi. Si tratta di innestare un principio virtuoso di interesse mondiale verso la civiltà nuragica e promuoverla con il mezzo più moderno e social. Un progetto da pianificare con i social manager più innovati ed esperti coinvolgendo direttamente le più importanti aziende social nel mondo. L’esperimento “social sardo nuragico” deve rappresentare – ha concluso Pili – una straordinaria opportunità anche per le scuole sarde che possono attraverso questo strumento social avvicinare i giovani alla divulgazione social della storia della propria terra e della propria identità. Un progetto capace di far diventare la Sardegna apripista e non più inseguitrice».
+++ Rivoluzione Social per la civiltà nuragica nel mondo Biglietto dimezzato ai turisti che promuovono in diretta mondiale nei social, da Facebook a Instagram, i siti archeologici nuragici della SardegnaNei presidi archeologici della Sardegna si incontrano giovani donne e uomini che sono degli straordinari comunicatori plurilingue!Pensate ad un turista giapponese o cinese, americano o europeo, che riprende in diretta quella spiegazione plurilingue e la divulga dall’altra parte del mondo!Una promozione unica, massimo utile e minimo sforzo!Con un’operazione unica nel suo genere la civiltà nuragica può diventare la più social del mondo, per far conoscere a livello internazionale la grande e straordinaria unicità della storia del Popolo Sardo.Una promozione in grado di generare il grande connubio tra la storia e la modernità dei mezzi di comunicazione! E anche per questo sarebbe indispensabile dotare questi siti di banda larga per consentire la più efficiente e efficacia promozione nel mondo!
Gepostet von Mauro Pili am Dienstag, 12. Februar 2019
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Qual è l’unico bacino naturale della Sardegna?
Immerso in un piccolo paradiso, è circondato da lussureggiante e folta vegetazione. Scopriamo tutti i segreti di questo luogo ameno.
Lo sapevate? Il lago di Il Baratz è l’unico bacino naturale della Sardegna.
A metà strada, più o meno, tra Alghero e Sassari troviamo l’unico lago naturale dell’Isola (gli altri, a partire dal più grande, l’Omodeo, sono tutti artificiali): il Baratz è immerso in un piccolo paradiso, essendo circondato da lussureggiante e folta vegetazione. Scopriamo tutti i segreti di questo luogo ameno.
Lo specchio d’acqua è delimitato da imponenti (alte fino a trenta metri) dune di sabbia, che lo separano dalla splendida spiaggia Porto Ferro. Non è lontano dalla borgata di Baratz, nel comune di Sassari, vicino alla frazione di Villa Assunta e di Santa Maria La Palma, che si trovano nel municipio di Alghero.
Il suo specchio d’acqua occupa 1125 ettari.
Il suo perimetro è irregolare ed è lungo dodici chilometri. Il bacino si è formato a seguito dello sbarramento di valli fluviali, un tempo sommerse dal mare (rias), da parte di un imponente cordone di sabbia trasportata da mareggiate e vento. Raccoglie acque oligosalmastre da piccoli corsi d’acqua: il principale immissario è il rio dei giunchi. Non ha emissari e la profondità rimane stabile a causa della permeabilità delle dune: attualmente è di sei metri e mezzo. Le sue acque hanno irrigato i campi attorno, coltivati e usati per il pascolo già dall’Ottocento.
Nel corso della seconda guerra mondiale l’esercito tedesco sistemò diverse basi nella zona. Quando venne ordinata la ritirata, la fretta non consentì il trasporto di tutto l’apparato bellico. Numerose bombe furono buttate nel lago. Poi a metà degli anni novanta, il livello iniziò a scendere, riportando in superficie alcune delle bombe. Venne allora disposta una opera di bonifica che portò al recupero di centinaia di bombe di vario genere.
Il lago di Baratz ha da sempre alimentato leggende molto insolite, una delle quali sostiene che la vallata che oggi accoglie le acque sia dovuta allo sprofondamento del terreno su cui sorgeva una città, Barax, oggi sepolta sotto acqua e limo. Sempre secondo la leggenda suoi abitanti avrebbero vissuto tra agio e avidità, commettendo ogni genere di peccato. Dio li punì per la condotta. Nelle notti di luna piena pare di sentire dall’acqua i rintocchi delle campane e le grida disperate degli abitanti.
Luogo di passeggiate, molto amato dagli appassionati di Bird watching e natura, il suo sistema dunale rappresenta un unicum in Sardegna, riconosciuto come sito di interesse comunitario. I suoi ecosistemi sono ricchi di biodiversità. Intorno al lago crescono canne, tifeti e tamerici ed è circondato da una vasta e recente pineta ma anche da macchia mediterranea: ginepri, corbezzoli, erica, lavanda, rosmarino, mirto e lentischi. Vi crescono addirittura venti tipi di orchidee spontanee.
Nei dintorni vivono numerosi uccelli palustri e diversi rapaci: l’airone rosso, il falco di palude, il germano reale, la folaga e il martin pescatore. Tra le specie faunistiche più importanti: la testuggine d’acqua dolce, mentre tra le specie ittiche è presente il pesce gatto nero che rappresenta un notevole elemento di disturbo per il resto dell’ittiofauna, essendo un vorace predatore.
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