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Napoli, donna ha un aborto spontaneo e lui si rifiuta di curarla: licenziato un medico obiettore

ospedale, Sanità, spesa sanitaria, Luigi Arru

Un medico specialista ginecologo di Giugliano, provincia di Napoli, è stato licenziato dalla sua Asl di riferimento, Asl Napoli 2 Nord, dopo che si era rifiutato, in quanto obiettore, di curare una paziente in gravi condizioni per via di un aborto spontaneo.

La donna era arrivata in gravi condizioni all’ospedale San Giuliano di Giugliano alle 2.45 del 1 luglio scorso, quando in turno, nel reparto di Ginecologia e Ostetricia, c’era G.D.C., ginecologo obiettore di coscienza. Sollecitato da un’ostetrica il medico si è rifiutato di curarla nonostante le gravi condizioni della donna, adducendo come motivazione il fatto di essere obiettore. Per salvare la donna era dovuto intervenire un altro medico, Crescenzo Pezone, che in quel momento non era in turno e non era neanche reperibile. Dopo un secondo rifiuto da parte del medico obiettore, Pezone si è recato in ospedale ed è intervenuto in luogo del collega.

Il giorno dopo Pezone ha redatto un report in cui ha segnalato alla Asl il pericolo corso dalla donna, lasciata senza cure nella piena fase del travaglio. L’indagine da parte dei vertici della Asl napoletana si è conclusa con il licenziamento in tronco di G.D.C.. «La ragione del provvedimento è connessa al rifiuto del sanitario di intervenire su una paziente arrivata nella notte del 1 luglio presso l’ospedale di Giugliano in emergenza ed a rischio di vita – si legge in una nota resa pubblica oggi -. Il procedimento disciplinare è stato adottato a seguito dell’accurato lavoro effettuato dalla Commissione Disciplinare dell’Azienda che, nel corso dell’istruttoria e delle audizioni succedutesi in questi mesi, non ha mai ritenuto essere dirimente la scelta del sanitario di essere obiettore di coscienza».

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