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Autunno in Barbagia: facciamo tappa a Orani, terra natìa di Costantino Nivola e Mario Delitala

Orani, costume tradizionale - Foto web

Non si ferma il suggestivo viaggio di Autunno in Barbagia e prosegue dritto verso il suo quarto imperdibile appuntamento. Salutate Dorgali e Sarule, questo fine settimana del 22 e 23 settembre sarà Orani a ospitare il cuore pulsante della Sardegna. Facciamo tappa a Orani, il paese che ha dato i natali ad artisti di fama internazionale.

Orani è un piccolo borgo situato nel cuore della Barbagia, un centro agro-pastorale con una discreta produzione industriale. Attorniato da verdeggianti colline, il paese sorge a circa 500 metri di altitudine, ai piedi del monte Gonare, in un’area ricca di numerose specie botaniche, in cui rocce calcaree si perdono nella fitta boscaglia di lecci e rovelle. Orani è patria di artisti, tradizioni artigiane, suggestivi luoghi di culto. Il centro storico custodisce preziosi esemplari di architettura sacra: tra i piccoli tetti con le caratteristiche tegole, spiccano gli otto campanili delle chiese presenti che, insieme a quelle campestri, raccontano la storia della comunità e la sua radicata spiritualità attraverso stili architettonici di epoche differenti. Perdersi tra le incantevoli viuzze di questo centro barbaricino significa ripercorrere le orme di due giganti, due grandi maestri dell’arte sarda del ’900, la cui fama è nota in tutto il mondo. Qui nacquero, infatti, lo scultore e pittore Costantino Nivola, noto Titinu, e l’incisore e pittore Mario Delitala, di cui Titinu fu apprendista. Orani, però, è legato anche a illustri personaggi contemporanei isolani, ovvero lo scrittore Salvatore Niffoi, vincitore del premio Campiello nel 2006, e il sarto Paolo Modolo, molto apprezzato per le sue creazioni in velluto che richiamano l’abbigliamento tradizionale. Sebbene l’economia del paese abbia conosciuto lo sfruttamento delle miniere di talco e di feldspato, Orani è simbolo dell’arte artigiana, tramandata nei secoli con particolare maestria: mani sapienti, quelle oranesi, impegnate nella lavorazione del legno, del ferro battuto, ma anche della ceramica e del granito. Fiore all’occhiello di questa arte sono “Sa cascia antiga”, la tradizionale cassapanca in legno ricca di intarsi, e i manufatti in ferro battuto. Legata a Orani è una delle maschere sarde più famose, “Su Bundu”, riscoperta dopo un’accurata ricerca: un volto scolpito nel sughero tinto di rosso, dal naso aguzzo, con lunghe corna, il pizzo e i baffi, tutti rigorosamente bianchi.

Artisti, artigianato, luoghi di culto, sono solo alcuni dei motivi per conoscere questo paese, il cui nome compare a partire dal 1341 nella forma di “Orane” e potrebbe derivare dal latino “Oranius”.

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 Autunno in Barbagia: Orani 15  

BREVI CENNI STORICI. Conosciuto per secoli come “Orani mannu” (Orani grande) per l’importanza che rivestì fino all’Ottocento, le origini di questo paese risalgono, in realtà, all’epoca preistorica. Tutto il territorio, infatti, fu frequentato fin dal Neolitico in virtù della presenza delle miniere di talco varietà “steatite”, con cui si realizzavano oggetti di pregio e meravigliose statuette tra cui la Dea Madre, antica divinità dei protosardi. Tutto attorno al paese la presenza nuragica è notevole: oltre ai dolmen, alle domus de janas e alle tombe dei giganti, complessivamente sono presenti ben sei rovine di villaggi nuragici e ventuno rovine di nuraghi isolati. Profonda è anche l’impronta lasciata dalla civiltà romana, a cui risale lo stabilimento termale di Oddini, una sorgente di acqua solforosa nota come Bagni di Oddini di cui restano, però, poche tracce. Il territorio di Orani è il risultato del notevole sincretismo che avvenne in tutta la Sardegna in epoca medievale, con la scomparsa di numerosi centri abitati e il loro aggregamento in quelli più grossi. Si ritiene, infatti, che l’attuale abitato del paese derivi da quello romano di Oddini, poi fusosi con altri vicini villaggi. Durante il Medioevo il villaggio assunse un’enorme importanza e fu uno dei principali centri della curatoria di Dore, nel Giudicato di Torres. Dopo essere passato sotto il dominio del Giudicato di Arborea e, successivamente, al controllo di diverse signorie feudali, nel 1617, per volere del re spagnolo Filippo II, nacque il Marchesato di Orani, che divenne uno dei feudi più vasti e ricchi della Sardegna: il villaggio fu sede del governatore della curatorie e del tribunale. Nel Novecento l’economia del centro conobbe una straordinaria trasformazione grazie allo sfruttamento delle risorse minerarie locali: dalle miniere di San Francesco, Sa Matta e San Paolo provenivano ingenti quantità di talco noto come “sa preda modde” o “oro bianco”, che resero Orani uno dei più importanti giacimenti europei.

COSA VEDERE. La storia del paese ha lasciato in eredità numerose ricchezze archeologiche. Oltre alle tombe dei giganti, alle domus de janas, isolate e in piccoli gruppi, meritano una visita la necropoli nota come Sas Fossas con ben otto ipogei, e alcuni insediamenti nuragici, di cui il più maestoso è il nuraghe Nurdole: una torre centrale che si erge a 700 metri di altezza, racchiusa da un bastione con quattro torri e contenente una fonte sacra, che si affaccia su un panorama mozzafiato sui monti del Goceano, del Marghine e sul monte Ortobene. Il fascino di Orani, però, scorre nei luoghi di culto. Tappe obbligate sono la parrocchiale di Sant’Andrea apostolo, una costruzione neoclassica che custodisce la pala d’altare di Delitala, la chiesetta di Nostra Signora D’Itria, edificata nel XVII secolo e nota per i graffiti della facciata realizzati dalla mano eclettica di Nivola, e, ancora, la seicentesca Chiesa del Rosario, arricchita da affreschi della metà del Settecento. Meritano una visita anche i resti della vecchia chiesa di Sant’Andrea apostolo che, nota come “Campusantu vezzu”, è un esempio di costruzione catalano- aragonese, risalente al XVI secolo. Come non menzionare poi il santuario mariano di Nostra Signora di Gonare, sull’omonimo monte, che Orani condivide con il vicino paese di Sarule. Orani, però, significa Costantino Nivola e Mario Delitala. Per avvicinarvi ai due grandi artisti oranesi potete recarvi al Museo Nivola, inaugurato nel 1995, che ospita le opere del celebre scultore, e all’ex convento francescano, sito al centro del paese, in cui vi aspetta un’interessante collezione delle opere del pittore Delitala.

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 Autunno in Barbagia: Orani 15  

NATURA. Altro motivo per recarsi in questo centro barbaricino è la bellezza del territorio circostante che fa parte delle terre emerse più antiche dell’Isola. A Orani la natura è un mix tra collina e montagna, in cui il paesaggio varia da rigogliosi boschi, fertili colline, ricchi giacimenti di preziosi minerali e varietà di rocce tra cui quelle granitiche e calcaree. Tutta l’area è poi ricca di numerose sorgenti di acqua fresca che si aggiungono alle fonti termali di “Sos Banzos Mannos” e “Sos Banzicchedos”, meglio note come sorgenti di Oddine. Notevole è certamente il paesaggio regalato dalle tre cime a forma di cono del monte Gonare, Gonareddu e Punta Lotzori, circondate da boschi di lecci, querce e agrifoglio che custodiscono piante medicinali e aromatiche e in cui trovano riparo varie specie animali. Per le sue specificità ambientali il complesso del monte Gonare – diviso tra Orani e Sarule – è riconosciuto come sito di interesse comunitario (SIC) dall’Unione Europea. Interessanti sono anche le già citate miniere talchifere, sfruttate sin dal Neolitico e oggi parte del Parco Geominerario della Sardegna.

CUCINA E ARTIGIANATO. La tavola oranese è quella tipica dell’entroterra barbaricino. Colpiscono soprattutto i dolci, delle vere e proprie opere d’arte per il palato. Da non perdere il gusto sublime dei tipici “culurgiones de mendula”, raviolini a forma di mezzaluna, ripieni di mandorle tritate e cotte nello sciroppo di zucchero o nel miele. Orani, come detto, è simbolo dell’artigianato: oltre al legno, al ferro battuto, alla ceramica e al granito, qui si realizzano gioielli d’oro, abiti in velluto e orbace, e prodotti in cuoio tra cui “cambales” e “cusinzos”.

Per il quarto appuntamento di Autunno in Barbagia, perdetevi nelle viuzze di Orani e scoprite i suoi tesori.

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