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Le aziende sarde a Dubai per conquistare il mercato estero, l’assessora Piras: «Questa è la strada giusta»

Le aziende sarde continuano la ricerca di nuovi mercati all’estero, e questa volta sono approdate a Dubai. Nella capitale degli Emirati Arabi si organizza la più grande fiera commerciale del Medio Oriente dedicata alla pietra naturale, alla ceramica e al marmo, la Middle East Stone. Dieci aziende sarde di Orosei, Buddusò, Arzachena e Tempio, sostenute dall’Assessorato dell’Industria, hanno partecipato alla fiera per promuovere i loro prodotti lapidei, dove il settore non sembra aver perso vigore: in previsione della partenza, infatti, è stato organizzato un corso di formazione che spiega come le materie prime italiane siano fortemente apprezzate dal mercato arabo e utilizzate nell’edilizia. 

Ma l’iniziativa non si ferma qui: la prossima tappa è Londra, dove si terrà un Boot Camp a fine settembre che si concluderà con una giornata di presentazione del sistema Sardegna in favore delle imprese innovative. Nei quattro giorni a disposizione, le aziende impiegate nel settore tecnologico dovranno convincere il mercato britannico riguardo le potenzialità delle imprese sarde. 

L’assessora dell’Industria Maria Grazia Piras ha voluto precisare che la Sardegna è tra le regioni italiane che ha investito di più sull’internazionalizzazione: «Lo dicono i dati di ICE Agenzia: nel 2017 la Sardegna è al terzo posto in Italia, dopo Toscana e Trentino Alto Adige, per spendita di risorse, pari a 10 milioni di euro, a sostegno dell’Internazionalizzazione. Con il programma triennale da 16 milioni di euro, aggiornato di recente fino al 2020, abbiamo accompagnato oltre 600 imprese alla conquista di nuovi mercati esteri attraverso incentivi, attività di formazione, servizi, incontri B2B, missioni all’estero mirate e iniziative per le imprese dell’agroalimentare e dell’ICT. Anche grazie alle nostre politiche, l’export isolano, come sottolineato dai rilevamenti statistici, è in netto miglioramento. Segno che la strada è quella giusta e che dobbiamo continuare a percorrerla».

 

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