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Le ultime parole di Sergio Marchionne da Ad di Fca: “Fiero di come mi ha cresciuto mio padre carabiniere”

Durante il suo ultimo discorso pubblico, tenutosi il 27 giugno nel parco del Comando Generale dei Carabinieri, Sergio Marchionne, morto oggi all’età di 66 anni,ha parlato di sè. In quell’occasione ha voluto ricordare i principi dei militari con cui è stato cresciuto dal padre: «Mio padre era un maresciallo dei Carabinieri. Sono cresciuto con l’uniforme a bande rosse dell’Arma e ritrovo sempre i valori con cui sono cresciuto e che sono stati alla base della mia educazione: la serietà, l’onestà, il senso del dovere, la disciplina, lo spirito di servizio». Per lo stesso evento, l’amministratore delegato della Fca aveva regalato una Jeep Wrangler all’Ordine dei Carabinieri, a cui si è sempre dimostrato legatissimo.

Dopo il breve discorso, anche se un po’ affaticato, Marchionne decide di trattenersi per qualche ulteriore domanda. Una cronista le domanda se sia preoccupato per i dazi di Trump, e lui risponde: «Io mi preoccupo di tutto, anche di te» e con un sorriso, le accarezza bonariamente la testa. Poi continua: «Però non è la fine del mondo. È un problema, ma va gestito. Bisogna avere chiarezza delle scelte da fare. Ma tutto è gestibile.».

Il suo parere sulla politica di Trump viene spiegato meglio in seguito ad un’altra domanda :«Io capisco la posizione di Trump, politicamente la capisco. Credo che bisogna correggere delle anomalie negli scambi commerciali che esistono a livello internazionale. E lui ha un approccio estremamente diretto nel cercare di correggerle. L’estetica del processo impaurisce, perché Trump è molto immediato. Ma credo che l’obiettivo sarà un altro: credo che si creerà una base su cui ristabilire un nuovo equilibrio, sicuramente diverso da quello di adesso».

Da quel giorno, le condizioni di salute di Marchionne sono peggiorate, ma nessuno si aspettava che  un intervento alla spalla lo avrebbe portato al capolinea della sua vita.

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