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Mesina in videoconferenza dal carcere di Badu ‘e Carros: «Non ho fatto nulla di ciò per cui mi accusano»

Graziano Mesina, dal carcere di Badu ‘e Carros dove è detenuto, rilascia una lunga dichiarazione in videoconferenza. Smentisce le accuse che gli sono rivolte.

«È come se mi avessero dato la pena di morte» dice aspramente riferendosi alla condanna a 30 anni di reclusione per associazione a delinquere legata a un traffico internazionale di droga. Ribadisce, inoltre, di non aver mai commesso reati dopo la grazia. In particolare – si difende – si manteneva con altri lavori e attività (Mesina parla di intermediazioni) e rilasciando interviste a giornalisti. Dichiara di essersi sempre preso la responsabilità degli atti che ha commesso, ma ripete: «Non ho fatto nulla di ciò per cui mi accusano». Accanto a lui, nella cella del penitenziario, l’avvocata Goddi. L’avvocata di Mesina, Maria Luisa Verner, chiede quindi per lui l’assoluzione. Il procedimento si sta svolgendo davanti alla Corte d’appello di Cagliari.

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