Raccolta differenziata: Fonsarda e La Vega, dal 26 al 31 marzo si distribuisce il kit per il porta a porta
Prosegue la distribuzione dei kit per il nuovo sistema di raccolta differenziata dei rifiuti. Gli abitanti dei quartieri Fonsarda e La Vega coinvolti nel porta a porta, dal 26 al 31 marzo riceveranno a casa i contenitori e i materiali utili. Ecco tutte le strade interessate
Queste le strade interessate:
– Fonsarda
Bandello, Belgrado, Bembo, Biasi, Cappellino, Capula, Castiglione, Cavallino, Chiabrera, Ciusa, Del Platano, Dei Valenzani, Figari, Galassi, Mainas, Metes, Melis, Nicolò Tommaseo, Rosa, San Carlo Borromeo, Stampa.
– La Vega
Basilicata, Calabria, Canavese, Dalmazia, Friuli, Garfagnana, Irpinia, Istria, Kennedy, La Vega, Lazio, Liguria, Lombardia, Lomellina, Marche, Molise, Piceno, Piemonte, Romagna, Salento, Toscana, Trentino, Umbria e Versilia.
I mastelli saranno consegnati a domicilio da personale riconoscibile anche attraverso un tesserino identificativo. Come di consueto la consegna, che avverrà tra le 8 e le 20, andrà avanti ogni giorno sino al completamento delle zone. In caso di assenza degli inquilini, gli incaricati provvederanno a effettuare la consegna indicando tramite avviso una nuova data.
Contenitori e materiale informativo potranno comunque essere ritirati in qualsiasi momento al Centro Informazioni in via Ciusa 133 (da lunedì a sabato dalle 8 alle 20), nelle tre isole ecologiche presenti in città (operative da lunedì a sabato dalle 8 alle 13 e dalle 15 alle 20 all’angolo tra via Pisano e via Newton, nel Parcheggio Cuore in prossimità del vecchio stadio Sant’Elia e nel parcheggio di via Puglia, in zona cimitero San Michele) e nel deposito di via Sangré, angolo via Nervi (da lunedì a sabato dalle 8 alle 12).
Ogni famiglia riceverà 5 contenitori (mastelli) impilabili, personalizzati e non cedibili, distinti per ciascuna tipologia di rifiuto: organico, plastica, multimateriale (vetro, latta e lattine), carta e cartone e residuo secco indifferenziato. Insieme ai contenitori saranno consegnati gli strumenti informativi necessari per approfondire la conoscenza dei nuovi servizi e aiutare i cittadini nel passaggio al nuovo sistema di raccolta: l’ecocard (un documento di riconoscimento, personale, a uso esclusivo del nucleo familiare e che consente di usufruire di tutti i servizi previsti); l’ecobolario (un piccolo vocabolario, utilizzabile fin da subito, nel quale sono riportate in ordine alfabetico le tipologie di rifiuto, le categorie e le corrispondenti modalità di smaltimento); il decalogo (un elenco di semplici ma importanti accorgimenti utili a rendere i nostri comportamenti più sostenibili per l’ambiente e per la qualità della nostra vita). In una seconda fase sarà consegnato il calendario con le indicazioni dei giorni di raccolta di ciascuna tipologia di rifiuto.
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Allarme siccità nel Sud Sardegna: l’invito ai sindaci a chiedere lo stato di calamità
Dopo le colture e i pascoli invernali e primaverili si teme per il destino di quelli estivi e autunnali
Il pieno sostegno e un invito ai sindaci della Sardegna Sud Orientale per richiedere lo stato di calamità naturale a causa dell’emergenza siccità. È quanto proposto da Coldiretti Cagliari considerate le gravi difficoltà che si stanno riscontrando da mesi in un territorio martoriato dalla siccità. Proprio per sensibilizzare le comunità locali e rilanciare il proprio aiuto, i vertici Coldiretti Cagliari mandano un appello con una lettera inviata ai primi cittadini di 25 Comuni della Sardegna Sud Orientale.
LA LETTERA. Al centro c’è la “grave emergenza che sta affliggendo gli agricoltori e gli allevatori del nostro territorio – scrivono ai sindaci, Giorgio Demurtas e Luca Saba, presidente e direttore Coldiretti Cagliari – da diversi mesi questo territorio è flagellato da una prolungata mancanza di piogge che ha generato una crisi senza precedenti, con ripercussioni drammatiche sulle attività agricole e zootecniche, causando gravi danni alle colture e alle attività di allevamento”. Ecco perchè, rilancia Coldiretti “la gravità della situazione richiede interventi immediati e incisivi – scrivono ancora direttore e presidente – bisogna unire le forze con tutti i sindaci dei Comuni interessati per sollecitare con determinazione la Regione affinché sia dichiarato lo stato di calamità naturale”.
COLDIRETTI. “Dichiarare lo stato di calamità è un passo fondamentale per sbloccare le risorse necessarie e sostenere le nostre comunità rurali con le loro attività produttive, fortemente colpite da una crisi che sembra non dare tregua – sottolinea Demurtas – i nostri agricoltori e allevatori, pilastri fondamentali delle comunità locali, si trovano ormai allo stremo, con conseguenti problemi economici attuali e futuri. Questa situazione particolarmente critica nell’area della Sardegna Sud Orientale – aggiunge – vede anche molti allevatori vivere una situazione critica dovendo affrontare i danni diretti causati dalla siccità e legati all’acquisto di mangimi per sopperire all’assenza dei pascoli, con conseguenze devastanti sui fatturati delle aziende”.
Una situazione su cui si può intervenire con il sostegno di tutto il territorio. “Confidiamo nella sensibilità dei sindaci ein una pronta azione delle istituzioni per aiutare le aziende in questa drammatica situazione – sottolinea il direttore Saba – restiamo a disposizione per collaborare con tutte le amministrazioni coinvolte nell’interesse del benessere delle nostre comunità. Le preoccupazioni riguardanti il possibile e ulteriore aggravarsi di questa situazione sono più che fondate – conclude Saba – tanto che, dopo quelle invernali e primaverili, si teme per il destino delle colture estive e autunnali”.
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