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Direzione Pd Sardegna: niente dimissioni per Cucca dopo la pesante sconfitta elettorale

Giuseppe Luigi Cucca

Giuseppe Luigi Cucca

La direzione del Pd Sardegna, in corso oggi a Oristano, non è certo equiparabile a un sereno pic nic tra amici. Le ferite profonde, ancora aperte, dopo la pesante sconfitta elettorale del partito, che in Sardegna è stata ancora più cocente, si toccano con mano nelle dichiarazioni dei vari esponenti. Discorso lungo, intenso, e insolitamente scritto, quello del segretario Giuseppe Luigi Cucca, rieletto al Senato. Il fatto che non abbia parlato a braccio, come suo solito,  fa capire quanto siano state pesate e calibrate le sue parole.

Parole che sono tutto meno che una resa o un passo indietro. «Mi metto serenamente a disposizione del Partito stesso e attendo le decisioni che insieme vorremo assumere, tenendo anche conto delle direttive pervenute dal Partito Nazionale», così si è conclusa la sua relazione, dopo una profonda analisi della sconfitta e la ripetizione di un messaggio molto chiaro: il segretario non ha alcuna intenzione di farsi da parte e resterà saldamente in sella secondo le linee dettate dal segretario reggente Maurizio Martina che ha chiesto alle segreterie locali di congelare qualsiasi rivoluzione o ribaltamento degli assetti di partito. 

Una posizione quella del segretario ampiamente prevista, ma comunque non gradita dalle altre correnti, in particolare quella soriana che più volte ha espresso la necessità di un passo indietro anche da parte dei vertici regionali, arrivando anche alle dimissioni dei propri membri della segreteria. Più cauta l’area popolare-riformista, i cui esponenti presenti in segreteria non si sono dimessi, ma nella sostanza anche loro vorrebbero un passo indietro da parte di Cucca.

Di sicuro non saranno mesi facili per il Partito democratico sardo, alle prese, oltre che con una sconfitta dalle proporzioni importanti, anche con una atavica e sempreverde “faida” tra le correnti. E a circa un anno dal voto per l’elezione della nuova Giunta e del nuovo Consiglio regionale, la missione per la riappacificazione delle stesse appare quanto mai in salita.

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