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Palermo, dirigente di Forza Nuova pestato in strada: raid rivendicato da antifascisti

Massimo Ursino

Massimo Ursino

Massimo Ursino, responsabile provinciale di Forza Nuova, è stato accerchiato, legato e picchiato a Palermo nel tardo pomeriggio di ieri da un gruppo di ignoti vestiti di nero e coperti da sciarpe. Il pestaggio è avvenuto intorno alle 19 nella centralissima via Dante.

Il dirigente di Forza Nuova ha riportato una frattura al naso, lividi ed ematomi in tutto il corpo e forse una lesione alla spalla. La prognosi è di venti giorni.

L’atto di violenza è stato rivendicato con una mail inviata alle testate locali da un gruppo di antifascisti non meglio precisato. Questo il testo della mail: 

«A pochi giorni dall’arrivo in città di Roberto Fiore, atteso in città per un comizio in conclusione della campagna elettorale Massimo Ursino, uomo di spicco e dirigente nazionale del partito Forza Nuova, è stato colpito in modo esemplare mentre passeggiava per le vie del centro. È stato bloccato, immobilizzato e legato con del nastro adesivo, poi lasciato a terra senza possibilità di fuggire. Chi afferma che esista una ‘minaccia fascista’, a Palermo come in tutta la Sicilia dovrà ricredersi: questi uomini di poco conto appartenenti a formazioni neofasciste, che fanno di razzismo e discriminazioni il loro manifesto politico nonché la costruzione della loro identità forte e battagliera, si sgretolano in men che non si dica sotto i colpi ben assestati dell’antifascismo. Infatti non sono in grado di difendere sé stessi, figuriamoci di attuare il loro programma politico. I fatti avvenuti oggi sono la dimostrazione del fatto che sul territorio palermitano esiste chi ripudia il fascismo e non ha timore di lottare per bloccarlo e schiacciarlo, a partire da questi protagonisti del forzanovismo, guerrieri a parole, violenti nelle immagini che evocano forse, ma incapaci di proteggere la propria incolumità e di conquistare qualsiasi forma di potere politico. Palermo è antifascista, nelle pratiche e nella quotidianità di chi la vive. A Palermo non c’è spazio per il fascismo». 

Le indagini sono in corso.

 

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