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Furti di fieno e gasolio, assalti ai bancomat e ai distributori: in manette padre e figliastro di Villamar

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Due persone sono state arrestate oggi con l’accusa di avere messo a segno diversi furti e altri reati legati alla ricettazione nel territorio della Marmilla. Si tratta di Ettore Murgia, 51enne, con precedenti, di Villamar e Francesco Nicolò Mascia, 21enne, con precedenti, di Villamar (figliastro del Murgia).

Francesco Niccolò Mascia

Ettore Murgia

L’indagine è relativa ad un’operazione condotta dai militari della compagnia di Sanluri riguardante una serie di furti e ricettazioni avvenuti nel territorio della Marmilla a partire dal luglio dello scorso anno.

 

I reati contestati, dal pm che coordina le indagini (Alessandro Pili) sono, insieme agli atri 6 indagati, tentato omicidio, ricettazione, rapina, furto aggravato, porto abusivo di armi clandestine e uccisione di animali.

Altre 6 persone sono indagate: Simone Sanna, 28enne, pregiudicato di Villamar, Roberto Scamonati, 21enne, incensurato, di Villamar, Giuseppe Murgia, 26enne, con precedenti, di Nurri, Mauro Pitzalis, 26enne, con precedenti, di Nurri;, Salvatore Buesca, 28enne, con precedenti, di Orgosolo,  Leonardo Ladu, 26enne, con precedenti, di Ollollai.

Le indagini sono scattate nel luglio scorso. Il 28 di quel mese infatti i militari avevano intercettato un furgone rubato che aveva investito un appuntato e urtato un’auto di servizio. Grazie a quell’episodio i carabinieri sono riusciti a ricollegare i responsabili agli eventi precedenti. Sarebbero quindi parecchi gli atti criminali messi a segno dalla banda: 

I due capi banda si facevano aiutare, di volta in volta e a seconda delle esigenze, da altre persone, motivo con il quale si spiegano gli altri sei indagati. Erano in possesso di armi (non trovate dai militari), segno che si stavano preparando per compiere reati ben più gravi di quelli compiuti. Murgia e Mascia erano già stati arrestati due settimane fa dopo essere stati colti in flagrante mentre erano intenti a rubare i  gasolio e  balle di fieno in un casolare di Villamar, paese in cui abitavano. Mascia era già stato arrestato a novembre, sempre per furto di gasolio e resistenza a pubblico ufficiale. Fieno e gasolio venivano in parte utilizzati dai due, in parte ricettati a terzi.

 

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