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Carnevale in Sardegna: scopriamo quello di Aidomaggiore, con la maschera a Lenzolu

Aidomaggiore, le maschere a Lenzolu in piazza - Fonte Comune di Aidomaggiore

Continua il nostro giro sulla giostra del carnevale della Sardegna. Un vortice di maschere, gestualità, rappresentazioni e pantomime sempre diverse, all’insegna di folklore e tradizione. Una giostra folle, su cui siamo saliti per scrutare da vicino i volti più affascinanti e misteriosi del carnevale isolano e che, oggi, gira al centro della Sardegna, nel territorio storico del Barigardu, in un piccolo e caratteristico borgo di appena quattrocento abitanti, affascinante per natura, archeologia e tradizioni ancestrali. Scopriamo il carnevale di Aidomaggiore, un evento antichissimo e tradizionale che si perde nella notte dei tempi e che gli anziani del paese continuano a tramandare.

Ad Aidomaggiore il carnevale – chiamato “Carrasegare Antigu” – è una ricorrenza molto sentita e attesa, capace di coinvolgere l’intera comunità, una festa condivisa e gioiosa, che per il suo fascino e la sua particolarità attira anche numerosi visitatori. Sarà per le sue danze, sarà per i suoi canti, o sarà per la suggestione delle sue maschere, la festa che si svolge nel piccolo borgo dell’Oristanese mantiene uno spirito puro e genuino e si annovera tra le più eleganti della Sardegna. Qui, il carnevale si apre ufficialmente il 16 gennaio, alla vigilia di Sant’Antonio Abate, con l’evento de “Sas Tuvas” ed entra nel vivo a partire dalla domenica successiva, per poi concludersi il Mercoledì delle ceneri. Giorni ricchi e intensi, scanditi da balli travolgenti, sfilate, carri allegorici, maschere, a volte candide e a volte cupe, e lodi intonate allo spirito del carnevale, simili per metrica e melodia a quelle cantate in onore dei Santi.

Aidomaggiore, maschera a Lenzolu – Fonte Pro Loco Aidomaggiore

Maschera a Lenzolu nelle due varianti del Lunedì grasso e del Martedì grasso – Foto di Cristiano Cani, Fonte www.flickr.com

I festeggiamenti implicano l’organizzazione dei “Sotzios”, gruppi plurifamiliari che originariamente si riunivano in un locale chiamato “Sotzio”, solitamente un’abitazione, luogo scelto per le danze carnevalesche, accompagnate da un suonatore di fisarmonica. Le danze, però, entrano nel vivo con la festa della Candelora, il 2 di febbraio, quando tutta la popolazione, mascherata o abbigliata con i costumi tradizionali, si riversa in piazza per il famoso ballo de “Sa Cointrotza”, caratteristico del carnevale di Aidomaggiore e considerato la sua colonna sonora. “Sa Cointrotza”, che deriva dall’unione delle parole “Coa” e “Introtza” e che significa “coda intrecciata”, consiste in un lunga e intricata serpentina che si curva, si gira e si abbandona a spettacolari spirali con movimenti serpeggianti e in cui l’inizio del gruppo non si ricongiunge mai alla coda. Il richiamo di questa splendida danza – che caratterizzerà anche le giornate successive – è il suono di tamburo, triangolo e organetto: questi ritmi accompagnano circa duecento ballerini, un vero e proprio serpente umano che si muove sempre lateralmente, verso sinistra, con un passo prima lento e cadenzato e poi più forte e accelerato.

Aidomaggiore, Maschera a Lenzolu – Foto di Cristiano Cani, Fonte www.flickr.com

Aidomaggiore, le maschere nel ballo de Sa Cointrotza – Fonte www.sardegnadigitallibrary.it

Il richiamo del carnevale di Aidomaggiore è dato specialmente dalle sue maschere tipiche – chiamate “maschera a Lenzolu” –, lontane da quelle più scenografiche dell’entroterra barbaricino, ma altrettanto belle e accattivanti, particolari personaggi che caratterizzano anche il carnevale della vicina Ghilarza. Sono maschere povere, in realtà, poiché qui l’intento è quello non di sfoggiare travestimenti sfarzosi, ma di celare la propria identità e di non farsi assolutamente riconoscere. Le “maschere a Lenzolu” dominano la scena nel giorno del Lunedì grasso, quando tutto deve essere rigorosamente bianco. E così, uomini e donne indossano un candido lenzuolo, sapientemente drappeggiato intorno al collo e legato sul capo in modo da creare una particolare corolla. Il viso, invece, è celato da una maschera, anch’essa bianca, realizzata da uno scampolo di lino cucito con un sacchetto. Così agghindate, le “maschere a Lenzolu” girano per le vie del paese e, raggiunta la piazza principale, cominciano a danzare.

Il Lunedì Grasso a Aidomaggiore – Fonte www.flaniereninsardegna.com

Aidomaggiore, organetto, triangolo e tamburo – Fonte Comune di Aidomaggiore

Non meno interessante è l’evento che si svolge il Martedì grasso, che porta ad un cambio di scena e di colore. Abbandonato il bianco, adesso è il nero a imperare, in segno di lutto per la fine del carnevale. Così, le “maschere a Lenzolu” dismettono le vesti candide e indossano quelle scure. L’atmosfera luttuosa, ma anche comica, che si respira in questa giornata si deve anche alla triste sorte di “Re Zorzi”, un fantoccio realizzato con vecchi indumenti imbottiti e dotato, all’interno, di una piccola damigiana: da un tubo collegato alla bocca viene rifornito di vino, offerto ai presenti attraverso un secondo tubo attaccato alla zona inguinale. “Re Zorzi” è l’anima del carnevale, portato per le vie del paese da un gruppo di uomini vestiti con l’antico abito femminile da lutto, che piangono, disperati e comici, per la sua imminente fine. “Zorzi” sarà processato, condannato a morte, impiccato e, alla fine, bruciato. Solo allora, tra balli, festeggiamenti e dolci tipici, saranno intonate “Sas Laudes de Carrasegare”, i canti allo spirito del carnevale.

Altra variante della maschera a Lenzolu – Foto di Cristiano Cani, Fonte www.flickr.com

Aidomaggiore, la maschera a Lenzolu del Martedì grasso – Foto di Cristiano Cani, Fonte www.flickr.com

I festeggiamenti si concludono, infine, il Mercoledì delle Ceneri, Su Mèrcuris de Lissìu: non si balla più per rispetto alla Quaresima, ma uomini vestiti a lutto, sempre con l’abito femminile e con il viso annerito dalla fuliggine, vagano piangenti lungo il borgo per la tradizionale questua. Ed è così che Aidomaggiore festeggia il suo carnevale, tra gioia e condivisione, danze spettacolari e maschere particolari, in quel rito di passaggio tra le fine dell’inverno e l’arrivo della primavera.

Aidomaggiore, le maschere del Martedì – Fonte www.sardegnaturismo.it

Aidomaggiore, momenti del carnevale – Fonte Comune di Aidomaggiore

Aidomaggiore, scene del carnevale – Fonte www.sardegnadigitallibrary.it

Se volete assistere a “Su Carrasegare Antigu” di Aidomaggiore e scoprire le sue maschere, gli appuntamenti vanno dall’8 al 14 di febbraio.

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