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Uccisa per un pappagallo, la Procura chiude l’inchiesta: Ignazio Frailis accusato di omicidio volontario premeditato

Ignazio Frailis

Ignazio Frailis

Si chiude l’inchiesta a carico di Ignazio Frailis il 46enne disoccupato di Capoterra che il 2 maggio scorso uccise la sua vicina di casa Maria Bonaria Contu con 11 coltellate perché – tra i futili motivi da lui stesso indicati – indispettito da un pappagallo addestrato a proferire frasi contro di lui. Il procuratore aggiunto di Cagliari Paolo De Angelis ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio volontario e premeditato.

Ignazio Frailis era uscito di casa con un coltello nascosto nella tasca della tuta da ginnastica (da qui l’ipotesi confermata di premeditazione) e aveva atteso Maria Bonaria Contu davanti al parcheggio della Comunità montana in località Is Olias, sempre a Capoterra. Fu lì che le inflisse le undici coltellate mortali. Una volta portato in caserma il 46enne aveva raccontao che alla base del delitto c’era un’annosa inimicizia tra vicini dovuta a piccoli screzi tra cui quello che vedeva come protagonista il pappagallo.

La tesi difensiva dell’avvocato di Frailis, Francesco Murtas, aveva ricostruito due anni di violenze e angherie da parte dei Contu nei confronti dei dieci gatti e tre cani dell’omicida, culminati per l’appunto nel pappagallo addestrato agli insulti nei suoi confronti. Dal canto suo Frailis raccontò di avere rimosso tutto l’episodio dalla sua mente: «Non volevo ucciderla – aveva detto al suo legale – non sapevo neanche di averlo fatto, non ricordo niente, tutto questo non doveva succedere».

 

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