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360 gradi all’angolo”, una vita in canoa raccontata dal professor Andrea Argiolas nel libro edito da Palabanda (VIDEO)

Maurizio Medda intervista Andrea Argiolas davanti al circolo Canottieri Ichnusa

Maurizio Medda intervista Andrea Argiolas davanti al circolo Canottieri Ichnusa

Il titolo “360 gradi nell’Angolo” con sottotitolo “ La mia esperienza al servizio dello sport” ben racchiude lo spirito del volume. Riporta sia una veduta a tutto tondo del movimento canoistico, sia il punto di vista personale, non secondario, frutto dell’esperienza dell’autore, Andrea Argiolas. Il volume, pubblicato da Palabanda Edizioni nel febbraio 2017 è un prezioso strumento per chi fa parte del mondo della canoa, ma è utile anche per i meno esperti, che attraverso la lettura, avranno modo di approcciare un’affascinante ed importante sezione dello sport ancora cosi poco conosciuta.

«Le sfide difficili – si legge in un passo del libro – premiano solo chi è in grado di dare qualcosa in più, che spesso è andare oltre i propri limiti. Il risultato non dipende solo dal lavoro svolto e dal sentirsi a posto con la propria coscienza, ma dalla capacità, in quegli attimi decisivi, di fare meglio dei nostri avversari». 

Andrea Argiolas, a ben ragione, in questo libro, tramanda la sua pluridecennale esperienza in vari campi sportivi, non secondaria risulta la sua esperienza di docente di Scienze Motorie. Dal 2014 al 2016 infatti ha avuto la responsabilità e il coordinamento della direzione tecnica nazionale, culminata come team leader con la partecipazione ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016. In precedenza aveva ricoperto per diversi decenni numerosi ruoli dirigenziali. Il volume è impreziosito da una prefazione di Luciano Buonfiglio, Presidente della Federazione Italiana Canoa-Kayak e vicepresidente del CONI.

Il libro curato da Argiolas si suddivide in due parti: la prima riporta gli editoriali di “Nuova Canoa Ricerca”, rivista di settore nata sotto l’egida della federazione, che oltre ad essere il bollettino dei canoisti, riporta tutta una serie di utili informazioni per i tecnici, così importanti per la cura delle nuove leve che costituiranno il futuro del movimento. La seconda parte illustra una serie di allegati tecnici, frutto dell’esperienza dell’autore che ha dato in questo modo il suo contributo tecnico all’evoluzione della Federazione Italiana Canoa-Kayak.

360 gradi all’angolo – Palabanda Edizioni

Gli argomenti trattati sono racchiusi in un periodo che copre oltre due lustri, a partire dal 2005, quando la rivista risorge dopo un silenzio durato un quinquennio e giunge fino al termine del 2016. Questi partono con l’editoriale del primo numero della nuova rivista e che illustrano le motivazioni della rinascita del periodico stesso. Seguono argomenti diversi che ci raccontano uno spaccato di vita del mondo canoistico, questi pongono in luce momenti lieti ed esaltanti, quali la partecipazione da eventi internazionali nelle quali le nostre selezioni hanno dimostrato quanto il movimento canoistico italiano sia cresciuto negli ultimi decenni. Altri che illustrano situazioni di crisi del movimento o prese di posizione a carattere polemico, uno per tutti il rischio di boicottaggio delle Olimpiadi di Pechino 2008 minacciato da diversi stati nei mesi che precedettero l’inizio della manifestazione, fino alla delusione per la bocciatura governativa alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020. 

Nella seconda parte spiccano documenti quali: l’istituzione di un College Federale Universitario, sorto a Pavia e volto a valorizzare gli atleti che oltre a svolgere la pratica sportiva, volessero anche proseguire i propri studi accademici. Seguono diversi contributi di carattere tecnico per lo sviluppo del settore e prevalentemente a cadenza quadriennale. Nuova Canoa Ricerca, come ricordato da Andrea Argiolas riprende le pubblicazioni nel 2005, ma in precedenza Canoa Ricerca aveva visto la luce nel lontano 1986, con il quale Andrea Argiolas è sempre rimasto legato anche quando è stato lontano dal movimento canoistico.

L’autore. Sessantuno anni, cinquanta dei quali trascorsi tra palestre e campi sportivi, è un docente di scienze motorie. Da atleta ha praticato diversi sport e, soprattutto, la canoa-kayak. Durante la sua lunga militanza in questa disciplina ha assunto diversi ruoli tecnici e dirigenziali, sia a livello societario, sia in ambito federale. Dal 2014 al 2016 ha avuto la responsabilità e il coordinamento della direzione tecnica nazionale, qualificando e accompagnando, da team leader, la squadra ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, con tre equipaggi in finale. Da freelance continua a coltivare la grande passione di tutta la vita, la pratica, la diffusione e l’organizzazione dello sport.

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