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I burattini di Ernesto Rossi rivivono nella mostra spettacolo al San Giovanni di Dio (PHOTOGALLERY E VIDEO)

Nella suggestiva cornice della grotta rifugio antiaereo dell’ospedale San Giovanni di Dio a Cagliari, è in corso la mostra spettacolo “Il messaggio di Ernesto Rossi e dei suoi burattini per l’Europa”, curata dalla onlus “Le mani dei Sarzi” e con le musiche originali del jazzista Paolo Fresu, dedicata alla figura dell’antifascista casertano che pagò per le sue idee con il carcere e il confino.

Nel percorso della mostra sono presenti otto pannelli, ciascuno riproducenti gigantografie delle lettere che Rossi inviava durante la prigionia nel carcere romano di Regina Coeli alla madre, alla moglie e ai suoi amici e compagni Foa, Bauer, Colorni, Fancello, Mila, Monti, e Spinelli. Poteva scrivere solo una lettera a settimana nell’arco di tempo di un’ora. Lettere accompagnate da immagini disegnate dallo stesso Rossi per sviare la censura e che volevano essere un messaggio forte e chiaro da inviare fuori dal carcere per raccontare la dura vita della prigionia.

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 Burattini di Ernesto Rossi 9  

La narratrice Giulia Sarzi accoglie il pubblico spiegando il significato di ogni missiva e il personaggio a cui è stata destinata la lettera prende vita nel teatro delle ombre del maestro burattinaio Mauro Sarzi.  Il percorso viene spesso intervallato dall’esibizione dei burattini originali costruiti proprio da Rossi e dalla madre nel 1913, manovrati da Sarzi e Raoul Bernardelli.  L’evento, inaugurato ieri mattina, proseguirà fino a domani. La mostra percorso potrà essere visitata alle 10:30 e alle 16 e fa parte di un progetto europeo a cui partecipa anche la casa editrice Palabanda, con il libro per ragazzi sulla vita di Ernesto Rossi, che verrà pubblicato l’anno prossimo.

Ernesto Rossi era un democratico e un ribelle, antifascista convinto e che per questo fu condannato dal regime di Mussolini nel 1931 a 20 anni di carcere. Ne scontò 9 a Regina Coeli e 4 al confino nell’isola laziale di Ventotene. Anni duri, che però non scalfirono il suo animo e la  sua determinazione, tanto che nel 1941, con Altiero Spinelli e Eugenio Colorni, redasse il Manifesto di Ventotene, importante documento che promuoveva l’unione europea in nome della pace e della fratellanza dei popoli del Vecchio Continente. La sua passione per i burattini risale al 1913 e, con l’aiuto di sua madre, ne costruì una dozzina insieme ad un teatrino. Questi vennero poi portati presso un negozio di giocattoli di Firenze nel 1917 per essere venduti. Lo storico politico Calamandrei, però, rendendosi conto di quanto fossero preziosi, lì acquisto per poi restituirli alla famiglia Rossi.

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