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Gran Bretagna: uomo diventa donna e va in pensione cinque anni prima

Una trans sfila per i suoi diritti a Toronto - Foto Torontoist

Una trans sfila per i suoi diritti a Toronto - Foto Torontoist

Il non essere sposato non può essere un requisito indispensabile per consentire a un transessuale di usufruire di una pensione statale. A stabilirlo è stata la Corte di giustizia europea, che ha dato ragione a una cittadina britannica nata uomo che chiedeva di godere dei suoi diritti previdenziali con cinque anni d’anticipo rispetto all’età di riferimento prevista (65 anni) per i lavoratori maschi del Regno Unito.

Prima di ottenere il sì della Corte, Mb, queste le iniziali del richiedente, si era vista dire no dalla giustizia britannica perché non in possesso del certificato di identità sessuale, un documento il cui ottenimento, stando alle leggi in vigore all’epoca in cui la donna, sposatasi da uomo nel 1974, aveva cambiato sesso, avrebbe comportato automaticamente l’annullamento delle nozze, accadimento indispensabile per poter, in quel caso, fare domanda per la pensione.

«Gli Stati membri della Ue non sono obbligati a riconoscere i matrimoni tra le persone dello stesso sesso. Quello che è richiesto, però, è rendere l’accesso alla pensione indipendente dalla condizione di non essere coniugati», ha affermato Michael Bobek, l’avvocato generale della Corte che ha ribaltato la sentenza.

La necessità di non essere sposati per poter esigere una pensiona statale «è contraria alla direttiva sui diritti dell’uomo», ha continuato l’avvocato, che poi ha concluso dicendo che ci si troverebbe di fronte a una «discriminazione sessuale» se questa condizione fosse valida esclusivamente per i transgender.

 

 

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