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Tagli al personale, poche risorse e inadeguatezza dei mezzi. I Vigili del Fuoco sardi presentano il conto

vigili del fuoco incendio

Interventi negli incendi estivi e nelle zone a rischio idrogeologico nel periodo invernale, soccorso subacqueo ed elisoccorso, carenza di personale nelle sedi dei diversi comandi provinciali. Sono tanti gli aspetti critici sui quali i Vigili del fuoco della Sardegna chiedono un intervento da parte del Governo. E infatti, in occasione della visita dei giorni scorsi in Sardegna di Giampiero Bocci, Sottosegretario all’Interno con delega per i Vigili del fuoco, l’Organizzazione Sindacale Regionale CONAPO (Sindacato autonomo dei Vigili del fuoco) ha fatto il punto della situazione in una lettera indirizzata proprio all’On. Bocci.

Il piano di riordino del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Secondo quanto dichiarato dalla segreteria regionale del CONAPO, i Vigili del Fuoco della Sardegna starebbero pagando pesantemente le conseguenze dei tagli avuti a seguito del piano di riordino del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, piano che – precisano – il CONAPO stesso a livello nazionale non ha firmato. Ancora, le risorse logistiche, di mezzi e di personale che si dimostrano sempre inadeguate di fronte alle necessità dell’isola, specie nei due periodi dell’anno più critici e cioè d’estate con gli incendi e d’inverno quando è maggiore il rischio idrogeologico, fanno sì che in Sardegna i Vigili del Fuoco siano in un perenne stato di emergenza.

Antincendio e soccorso ordinario. Con la riforma Madia al Corpo dei Vigili del Fuoco è stato affidato il compito dello spegnimento degli incendi boschivi. A questo affidamento, però, non è seguito un aumento del personale né un miglioramento dei mezzi antincendio su entrambi i fronti, nazionale e regionale sardo; con un’età media di circa 20 anni, infatti, questi mezzi sono, secondo il sindacato, totalmente inadeguati perché non garantiscono gli standard di sicurezza su strada né tanto meno negli spazi fuoristrada. A ciò si aggiunge il fatto che gli stessi mezzi non sarebbero adeguati allo spegnimento degli incendi boschivi perché in grado di contenere una quantità limitata di acqua. A seguito del piano di riordino, poi, alcune zone dell’isola – tra le quali Bono, Cuglieri e Mandas – sono state private di personale fisso (30 uomini per sede, ndr). «Si tratta di zone – ha spiegato Pietro Nurra, Segretario regionale CONAPO – nelle quali il soccorso dei Vigili del Fuoco viene garantito da altre sedi distanti almeno un’ora da queste».

Interventi di recupero in caso di crolli. Non sono solo i terremoti alla base dei crolli degli edifici. Esplosioni, cedimenti e altro ancora possono causare disastri e richiedere quindi l’intervento di squadre specializzate nel recupero di persone e animali rimasti intrappolati sotto le macerie. In Sardegna, una USER MEDIUM (USER sta per Urban search and rescue, ndr) non c’è e non è nemmeno prevista dalla Direzione nazionale, elemento questo che il sindacato regionale invece critica, chiedendone l’introduzione.
A tutto ciò si aggiunge, come sempre accade quando si parla di Sardegna, il fattore insularità che anche in questo settore crea non pochi limiti. In caso di catastrofi naturali, infatti, per le quali è necessario l’aiuto di mezzi e uomini dalla Penisola, questi non giungono nell’isola prima di 24/48 ore.
Soccorso subacqueo e acquatico. Critiche le condizioni anche sul piano del soccorso in mare dove il dimezzamento del personale del Nucleo di soccorso subacqueo e acquatico di Sassari ha fatto sì che quest’ultimo sia operativo solo di giorno, mentre quello di Cagliari anche la notte ma sull’intera isola.
Elisoccorso. Ancora in bilico la questione dell’affidamento da parte della Regione ai privati del servizio di elisoccorso, per il quale è stato predisposto un bando di gara milionario che – sostiene Nurra – «è un dispendio esagerato di risorse pubbliche che potrebbero essere risparmiate se invece venissero acquistati, con somme appunto inferiori, gli elicotteri direttamente dalla Regione e dati in comodato d’uso ai Vigili del Fuoco che già offrono, e continuerebbero ad offrire, questo tipo di soccorso ma con mezzi che necessitano un potenziamento».

Tutte, quindi, richieste legate prevalentemente all’attività di soccorso svolta da corpo alle quali si affianca anche quella di un maggiore riconoscimento anche in termini retributivi, dal momento che – secondo la segreteria regionale – occorrerebbe «parificare le retribuzioni e le pensioni dei vigili del fuoco a quelle dei pari grado appartenenti agli altri corpi dello stato».

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