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“Ho sparato in aria”. Si difende l’uomo che ad Assemini aveva esploso dei colpi di fucile per mettere in fuga i due pastori che avevano sconfinato in un terreno

Interrogatorio di garanzia per Giovanni Mameli, l’uomo accusato di tentato omicidio per aver sparato a due pastori che avevano invaso un terreno nelle campagne fra Assemini e Decimomannu. Secondo la prima ricostruzione, Mameli avrebbe sorpreso due fratelli pastori all’interno del terreno per il quale gli era stata affidata la custodia.

Dopo avergli intimato di andare via, il quarantaduenne di Assemini sarebbe stato aggredito a pugni e bastonate dai pastori. Solo a quel punto sarebbe riuscito a rientrare in casa e, imbracciato un fucile (regolarmente detenuto), sarebbe uscito nuovamente sparando in aria. In attesa dei rilievi balistici, l’avvocato Stefano Pisano, difensore di Mameli, racconta l’accaduto, secondo la versione del suo assistito al gip, contestando l’accusa di tentato omicidio:«I fori ad altezza uomo, presenti in un palo di legno presente nel terreno, non sono riferibili all’arma utilizzata da Mameli , e verosimilmente non sono fori da pallini, ma riferibili ad altre cause e sicuramente preesistenti ai fatti».

Nonostante la versione della difesa, è stato confermato il fermo in carcere. Il gip avrebbe infatti respinto la prima richiesta di domiciliari, perché il luogo indicato nella domanda di scarcerazione coincideva con un’abitazione adiacente al terreno teatro dei fatti, con il pericolo che l’imputato potesse nuovamente venire in contatto con i due fratelli. La richiesta è stata comunque reiterata dalla difesa, indicando un luogo diverso per la misura di custodia cautelare

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