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Gentiloni a Cagliari per la Settimana Sociale dei Cattolici: “Lavoro e cultura le priorità anche in Sardegna”

«Le vostre sensibilità sono quelle del Governo».
Queste, nel sunto, le parole del Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, intervenuto questo pomeriggio alla Fiera di Cagliari, in occasione della tre giorni della 48a Settimana Sociale dei Cattolici, incentrata sul tema del lavoro.
Il Premier ha ricevuto l’accoglienza del Vescovo di Taranto, Filippo Santoro, e del Vice Presidente del Comitato Organizzativo, Sergio Gatti, che hanno colto l’occasione per ribadire le finalità della Settimana Sociale; la creazione di un percorso comune fra cattolici e Istituzioni affinchè “la dignità del lavoro sia di nuovo al centro delle attenzioni politiche”.


«Al presidente Gentiloni consegnamo il manifesto di queste giornate, l’Instrumentum Laboriis», ha dichiarato Sergio Gatti, aprendo l’incontro, «nell’Instrumentum abbiamo individuato i punti fermi della nostra idea di politiche del lavoro: rimozione di ciò che è ostacolo all’occupazione; l’investimento in cultura come patrimonio e volano dell’economia italiana; il ridare dignità e sicurezza al lavoratore. Riteniamo siano queste le cornici entro cui il Governo dovrebbe muoversi».
Il Premier si è detto “profondamente colpito dall’Instrumentum Laboriis” e ha garantito che le istanze delle Giornate sono già ispirazione dell’azione di Governo.
«La legge di bilancio sarà una dimostrazione che siamo ricettivi alle vostre proposte», ha poi dichiarato il Presidente del Consiglio, prendendo la parola: «stiamo rimettendo al centro il lavoratore, la sua tutela non solo nel lavoro ma anche nel mercato del lavoro, perché siano combattuti gli abusi e lo sfruttamento, valorizzando al contempo la libera creatività in un mondo che cambia. Accettare le nuove forme ed economie del lavoro moderno non vuol dire permettere che si creino distorsioni».
Sull’investimento nella cultura e nel patrimonio italiano, punto particolarmente ribadito da Gatti e Santoro prima di passare la parola al Premier, quest’ultimo ha risposto che «La valorizzazione dell’identità italiana è la chiave per tornare a prosperare. Senza le radici e la cultura del nostro paese, né l’industria né gli altri settori hanno un futuro».

Sulla situazione attuale, Gentiloni si è definito cautamente ottimista: «Siamo in lieve ripresa, lo dimostrano i segnali incoraggianti dalla crescita, dagli investimenti e dall’occupazione». Ma i risultati positivi devono essere un inizio, non un arrivo: «Niente enfasi su questi ultimi dati, le cicatrici della crisi sono ancora aperte. Per questo il segnale importante sia quello della possibilità di una ripresa economica da far avvenire attraverso il lavoro. Senza lavoro i valori fondamentali della nostra società non possono resistere».
Anche sulle sfide future, il Premier si è detto assolutamente vicino alle posizioni emerse durante i lavori della tre giorni alla Fiera: «La sfida grande? Superare forme di esclusione che riguardano specialmente sud, giovani, donne. Il livello di occupazione femminile in Italia è più alto di sempre, ma siamo molto indietro in Europa. In legge bilancio abbiamo dedicato molte risorse agli incentivi strutturali per l’occupazione stabile dei giovani, abbiamo rafforzato inoltre il reddito di inclusione, misura che rivendico con orgoglio».

Sulle sfide da intraprendere, il percorso del governo è in continuità con quello tracciato dal governo Renzi, ha ribadito Gentiloni e, se alcuni strumenti si sono rivelati “mal calibrati, come i voucher”, la strada da seguire non è cambiata: «Per questo ribadisco che sarebbe irresponsabile rimuovere l’Alternanza Scuola Lavoro, che anzi vogliamo rinforzare perché il lavoro sia rimesso al centro dei processi formativi, come questa Settimana Sociale ha più volte ribadito».
Infine la proposta, da parte di Gatti e Santoro, affinché il Parlamento Europeo lavori per creare una vera armonizzazione fiscale fra gli Stati Membri, eliminando i cosiddetti “paradisi fiscali“.
Proposta che, il Premier Gentiloni, ha accolto in toto: «La voglio fare mia a scatola chiusa», facendo intendere l’impegno dell’Esecutivo sul tema.

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