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Una vita precaria, la richiesta d’aiuto di Sergio e la sua compagna

È una storia struggente quella di Sergio e la sua compagna, obbligati a vivere in una situazione precaria senza nessuna sicurezza.
Sergio è dovuto tornare in Sardegna a distanza di pochi esami dalla laurea per via della morte del padre, occupandosi in seguito a Cagliari di varie mansioni grazie alla sua cara Ape che, prima di essere sequestrata, gli permetteva di fare traslochi e piccoli lavoretti a chiamata. La sua compagna, invece, perse il lavoro quando la signora dalla quale faceva le pulizie morì, e da li il declino.

Entrambi si sono adoperati per cercare un occupazione, portando il loro Curriculum ovunque, «A Cagliari, Pirri, Quartu, Monserrato, da tutte le parti. Che ci avesse chiamato una sola persona. Li abbiamo portati anche prima dell’estate , in vista della stagione, ma nessuno ci ha ricontattati» ci racconta la coppia.

E ancora: «Non ci è mai passato per la testa di rubare o cercare altri espedienti illegali, piuttosto abbiamo deciso di affidarci all’aiuto delle persone per strada, racimolando così i soldi per riuscire a pagare l’affitto.» Ogni mattina alle otto, infatti, vanno davanti al Bloody Mary in via San Michele, contando sul buon cuore dei passanti.

Lui si occupa di tutto e di più, lei lo descrive come un «Figaro» essendo un eccellente lavoratore tuttofare.
Ma i lavoretti a chiamata non bastano mai, perché i pochi soldi che guadagnano servono per pagare l’affitto della stanza dove abitano, a mala pena riescono a pagare le bollette, aiutati comunque dal sussidio degli assistenti sociali.

«Mesi fa siamo andati alla chiesa qua vicino a chiedere un aiuto al sacerdote e alle Vincenziane, che ci potrebbero dare una mano con la spesa. Abbiamo lasciato il nostro numero di telefono e l’indirizzo di casa, ma niente. A volte, quando non c’è altro, per mangiare andiamo alla Caritas, o anche alla mensa del Viandante di Quartu, che preferiamo, aperta tutti i giorni pari a pranzo e durante i festivi. Il problema è che ormai anche lì chiedono l’Isee, e noi ora stiamo aspettando un ispettore per il rilascio di un documento che attesti la nostra residenza qui a San Michele.»

Lei ribadisce che Sergio è disposto a fare qualsiasi lavoro, ha un diploma, ha studiato Scienze Forestali all’Università di Firenze, anche se ha dovuto lasciare gli studi a quattro esami di distanza dalla laurea. «Può fare di tutto, dallo spazzino, all’imbianchino, al giardiniere, conoscendo le piante.»
Sono disposti a lavorare in qualunque settore purché siano occupazioni dignitose, e aspettano una chiamata lì, davanti al bar Bloody Mary, nel quale un cliente ha avuto l’idea di creare un fondo per racimolare qualche soldo destinato a loro, con la speranza di far cessare definitivamente la miseria che si è resa padrona della vita della coppia.

 

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