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Zedda su Molentargius: “Gli scarponi degli addetti allo spegnimento si scioglievano per le temperature del terreno. Il Parco in futuro dovrà essere vigilato in maniera più efficace”

Lunga replica questo pomeriggio in Consiglio Comunale, da parte del sindaco di Massimo Zedda, interrogato dall’opposizione sulle modalità e i tempi d’intervento nella gestione delle emissioni di fumi maleodoranti dal sottosuolo del parco di Molentargius.

Nel suo intervento, il primo cittadino del capoluogo ha ripercorso la vicenda, spiegando che, pur essendo vicepresidente dell’Ente Parco, non ha le competenze necessarie per contestare le soluzioni proposte dai tecnici. La modalità d’intervento uscita fuori dalle riunioni dei giorni scorsi in Prefettura e dalla convocazione del Coc (Centro Operativo Comunale) è stata quella di sotterrare l’area interessata, in modo da fermare il prima possibile le emissioni provenienti dal sottosuolo. La bonfica e la caratterizzazione della zona potrà essere fatta soltanto in un secondo momento, quando l’eventuale rischio per la salute dei cittadini sarà scongiurato.

«Purtroppo – precisa Zedda in aula – gli interventi hanno subito dei contrattempi. Innanzitutto le temperature del suolo erano tali da rendere impossibile il raggiungimento via terra dell’area interessata. Gli scarponi degli operatori si scioglievano tanto era alta la temperatura del terreno. Si è perciò resa necessaria l’apertura di un varco attraverso la costruzione di una strada, ma anche qui, i mezzi destinati all’intervento hanno dovuto attendere che venissero rimosse delle auto parcheggiate in divieto di sosta che ne impedivano l’accesso».

La seconda fase prevede invece la caratterizzazione del suolo, per capire cosa ha bruciato nel sottosuolo, se esiste un cumulo di rifiuti oppure una vera e propria discarica abusiva, e impedire che l’accesso al parco ad eventuali piromani, in modo da limitare nel futuro gli episodi di incendio, che per tutta l’estate hanno colpito l’area: «Se per l’intervento di spegnimento dei roghi la competenza è di Vigili del Fuoco e Corpo Forestale, l‘Ente Parco ha il compito di occuparsi della vigilanza dell’area, che dovrà essere recintata in maniera più efficace rispetto al passato, per evitare che episodi del genere si ripetano con questa frequenza»

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