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Omicidio di Joelle Demontis, spunta la pista della gelosia, ma nel primo interrogatorio gli indagati si rifiutano di rispondere

Primo interrogatorio per i due indagati nell’omicidio di Joelle Demontis, la donna di 58 anni assassinata sabato a Cagliari in un appartamento di via dei Donoratico, dove ha trovato la morte a causa di un pestaggio. Il Gip Giovanni Massidda del Tribunale di Cagliari, ha però dovuto constatare la volontà di Giorgio Reciso (40 anni) e Marta Dessì (26 anni) di avvalersi della facoltà di non rispondere. Reciso, rinchiuso nel carcere di Uta, ha però voluto rilasciare dichiarazioni spontanee nelle quali ha respinto le accuse a suo carico.

Tra le piste seguite dagli inquirenti, c’è la gelosia: Reciso sarebbe stato conteso tra le due donne. Lui e la vittima, secondo quanto si è appreso, stavano insieme da tempo e pare che si volessero anche sposare. L’arrivo in casa della giovane Marta avrebbe incrinato il rapporto, perché entrambe puntavano ad una relazione stabile con l’uomo.

Venerdì notte l’ennesima lite, poi degenerata in un vero e proprio pestaggio, le cui conseguenze hanno causato la morte di Joelle Demontis. Dopo l’aggressione, i due coinquilini – secondo la ricostruzione degli investigatori – avrebbero ripulito tutto l’appartamento, lavato accuratamente il corpo della Demontis e solo successivamente hanno chiamato i soccorsi.

A seguito dei primi interrogatori, era stato disposto l’arresto dei due che sono stati portati in carcere a Uta già nella serata di sabato. La Dessì poi, a causa delle sue condizioni di salute, è stata trasferita in ospedale dove è tuttora piantonata. La giovane verrà trasferita a Uta appena le sue condizioni lo permetteranno

 

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