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Evaso dal carcere minorile di Quartucciu, Pinna: “Mi volevo solo tagliare i capelli dal barbiere”

Carcere minorile di quartucciu

È durata solo tre ore la fuga di Paolo Pinna, il 19enne condannato a 20 anni per l’omicidio di Gianluca Monni a Orune e la sparizione di Stefano Masala di Nule, evaso ieri dal carcere minorile di Quartucciu dove era rinchiuso.

Verso le 15:30 Pinna ha approfittato di una scala a pioli vicino alla lavanderia del carcere, dove lavorava, e da lì ha scavalcato il muro di cinta di 10 metri dandosi alla fuga, a piedi.

Dopo pochi chilometri, ha avuto una colluttazione con un agricoltore di Quartucciu per impossessarsi del trattore; quest’ultimo, con l’aiuto del figlio, è riuscito a fermarlo. I due, che non sapevano si trattasse del fuggitivo, sono stati decisivi per la cattura, fornendo un’accurata descrizione.

La fuga è terminata intorno alle 18:30, quando i militari l’hanno trovato all’interno della chiesa Santa Maria Ausiliatrice a Maracalagonis, seduto in attesa di poter parlare con il parroco (anch’egli all’oscuro dell’identità del suo interlocutore). Ai militari avrebbe dichiarato: «Volevo un barbiere per tagliare barba e capelli, ecco perché sono fuggito».

«C’è stato un grande lavoro di coordinamento tra tutte le forze in campo, attraverso posti di blocco su tutto il territorio per evitare che Pinna potesse riuscire a raggiungere il suo paese natale», ha detto il colonnello Luca Menniti Comandante provinciale dei Carabinieri.

Alla cattura hanno contribuito, tra gli altri, il nucleo radiomobile di Quartu, le compagnie di San Vito, Dolianova, Sassari e Nuoro e il Nucleo Elicotteri dei Carabinieri di Elmas, con l’ausilio della Polizia Penitenziaria. Ora Pinna si trova nel carcere di Uta. La sua situazione si è ulteriormente aggravata e su di lui pende l’accusa di evasione e rapina.

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