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Tour de France, Fabio Aru cede in discesa sul Col du Galibier, esce dalla zona podio ma il villacidrese non si arrende: “Non è finita”

La discesa a seguire il Col du Galibier si rivela fatale a Fabio Aru che perde diversi secondi in classifica nella diciasettesima tappa da La Mure a Serre Chevalier e scivola al quarto posto. Un ridimensionamento per il ragazzo di Villacidro che si era difeso con le unghie e coi denti sulla salita francese salvo pagare fisicamente i continui scatti di Romain Bardet. Ora il distacco dalla testa della corsa è di 53″, ma in questo momento dovrà ragionare su come raggiungere almeno il podio ai danni del suddetto Bardet e di Uran.

Con un’altezza di 2645 m, il colle di frequente è il punto più alto del Tour de France che lo ha scalato per la prima volta nel 1911, da allora il colle del Galibier è stato attraversato per 62 volte, ciò ne fa il colle delle Alpi più interessato dalla gara assieme al Tourmalet. Sulle Alpi infatti si decidono le sorti della corsa a tappe più prestigiosa al mondo con un trittico infernale: Croix de Fer, Telegraphe, Galibier. Tre ascese monumento della storia del ciclismo che consumano sempre tante energie fisiche e mentali. All’inizio della tappa piccoli scatti non portano nulla se non una caduta che coinvolge Marcel Kittel (maglia verde) e Warren Barguil (maglia a pois), col primo che decide di ritirarsi per le ferite. La fuga scatta al km 30: si ritrovano davanti Matthews, Voeckler, Ten Dam, Chaves, De Gendt, Roglic, Gallopin, Roche, Molard e Navarro. Sul Col de la Croix de Fer scatta Nairo Quintana che cerca di andarsene, il Team Sky chiude le porte ma non può nulla davanti all’azione bruciante di Alberto Contador: lo spagnolo va così forte che riprende il plotone di testa dove trova a sua disposizione ben due compagni di squadra (Pantano e Gogl). Così, quando mancano circa 60 km all’arrivo, la fuga viaggia sui 5 minuti di vantaggio e via via che passano i minuti il gruppo si assottiglia garantendo a Contador mano libera per comandare la testa della corsa.

Inizia il Galibier, 17 km di spettacolo: scatta Roglic, Contador lo chiude assieme a Pauwels. Dietro perde contatto Quintana, Fabio Aru rimane aggrappato al Team Sky con un passo agile e apparentemente sicuro. Domina chiaramente il Team Sky con Nieve e Landa a scortare Froome, Pauwels riesce a guadagnare qualche metro rispetto ai compagni di fuga a metà dell’ascesa. Nel gruppo maglia gialla prende l’iniziativa Daniel Martin che deve recuperare diversi secondi per riappropriarsi della quinta posizione, davanti è Roglic ad avere la gamba per riuscire a raggiungere il GPM prima di tutti gli altri. Martin viene ripreso grazie al lavoro di Landa in testa, parte Barguil dopo un momento di difficoltà e tutti lo lasciano andare. Quando parte Bardet, Froome e Uran lo riprendono ma manca Aru che si lascia scivolare indietro di una cinquantina di metri col francese che continua a scatenare degli scatti. Il villacidrese non molla, rimane a contatto con grande orgoglio e sofferenza. Allungo di Martin, Froome chiude e Aru riperde la ruota ma cerca sempre di chiudere a testa bassa. Rilancia Barguil, nessuno risponde e così il campione d’Italia riesce a stare in gruppo. A pochi passi dalla sommità del Galibier riparte Bardet e ancora una volta Aru si stacca leggermente, reagisce e cerca di riprendere i colleghi di classifica. Bardet, Froome e Uran riprendono Contador, quindi si parte in discesa quando mancano 25 km alla fine. Il Cavaliere dei Quattro Mori perde 20″ dal trio di avversari davanti, con lui Meintjes mentre Bardet tira a tutta pur di staccare il sardo.

Aru riprende il gruppettino composto da Martin e Contador, garantendosi un distacco di appena 14″ da Bardet. In testa Roglic si tiene regolarmente in posizione aerodinamica per percorrere al massimo delle proprie possibilità la discesa e quindi conquistare la tappa. Nessuno dà i cambi ad Aru che riperde diversi secondi rispetto ai suoi avversari mentre davanti proseguono a braccetto, collaborando a costante velocità. Dopo oltre cinque ore di corsa, Roglic vince a Serre Chevalier – primo corridore sloveno a vincere una tappa al Tour de France. A seguire, sprint del gruppetto maglia gialla regolato da Uran su Froome e Bardet mentre Aru arriva poco dopo con 28″ di ritardo dai migliori. Scivola quindi al quarto posto a 53″ da Froome e a 34″ dal podio. «Oggi ho perso e non posso essere contento» ha detto Aru a fine tappa, «oggi giornata non positiva ma il Tour finisce domenica a Parigi. Quando hanno attaccato non avevo energie per rispondere, domani sarà una giornata dura ma bisogna accettare anche quando si perde. Non è finita».

CLASSIFICA TAPPA.

1) P.Roglic
2) R.Uran + 1’13”
3) C.Froome + 1’13”
4) R.Bardet + 1’10”
5) M.Landa + 1’10”
10) F.Aru + 1’44”

CLASSIFICA GENERALE
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1) C.Froome
2) R.Uran + 00’27”
3) R.Bardet + 00′ 27″
4) F.Aru + 00’53”
5) M.Landa + 01′ 24″

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