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Heart of Sardinia, l’app creata da una startup di giovani esperti sardi per promuovere le bellezze della Sardegna, anche le meno conosciute

tempio di antas

Dalla Foresta di Fiorentini al Castello di Acquafredda, dal Monte Ortobene allo Stagno is Benas. Queste e tantissime altre bellezze più o meno conosciute della Sardegna, per un totale di circa 400 siti recensiti, costituiscono il vastissimo inventario di luoghi di interesse storico e naturalistico del territorio sardo presente nell’app gratuita Heart of Sardinia, sviluppata per iOS e Android dalla startup Eager SRL. Venti giovani professionisti sardi si sono uniti in questo progetto per valorizzare le immense risorse presenti nella nostra isola e promuovere un turismo destagionalizzato, che vada oltre i seppur importanti tre mesi di mare.

Pauli Perdosu, Gesturi.

L’idea, forse inaspettatamente, è molto innovativa, dato che le proposte di questo genere realizzate finora sono prevalentemente a pagamento e offrono un servizio piuttosto limitato, con diversi problemi di attendibilità dei contenuti. A dircelo è Carlo Gaspa, ideatore dell’app, che ci racconta come è nato il progetto: «Con il gruppo Lion’s Lab siamo andati in giro per la Sardegna a proiettare il nostro documentario “Sardegna, la difesa di un paradiso”, in cui denunciavamo gli scempi dell’inquinamento sul nostro territorio – e di cui Vistanet vi aveva parlato in occasione dell’uscita su YouTube –. «In quelle occasioni, le persone ci chiedevano spesso come potevamo rispondere a questi problemi, e da lì ci siamo mossi per valorizzare tutto ciò che in Sardegna rappresenta una vera e propria ricchezza».

I giovani esperti del gruppo Eager SRL.

Da qui il progetto imprenditoriale, la voglia di descrivere i luoghi in maniera esaustiva e competente, di mostrare quanto ancora non conosciamo della nostra terra: «La sezione naturalistica presenta tutte le spiagge e moltissimi posti dell’entroterra, ma ancora più materiale è presente nella sezione storica». Tutto lo scorso inverno speso a documentare l’intera isola con foto, video a 360 gradi, video con action cam e riprese aeree, mentre un’altra parte del gruppo lavorava ai testi delle schede e alle recensioni, ognuno secondo il suo ambito di interesse e formazione: team di esperti di biologia marina, di archeologia e di scienze naturali che hanno lavorato instancabilmente per completare l’applicazione e avviare la fase di sperimentazione per quest’estate.

Il Castello di Acquafredda (Siliqua), foto per l’app Heart of Sardinia.

«È stato molto difficile lavorare col clima invernale ma ci è anche piaciuto tanto, e questa è senz’altro la dimostrazione di come la Sardegna sia fruibilissima anche d’inverno – ci dice Carlo – non soltanto nell’entroterra ancora poco conosciuto ma promuovendo le coste in maniera alternativa, ad esempio con escursioni a cavallo, trekking o voli in parapendio». L’app è ancora in fase di perfezionamento: a breve verranno inseriti i video e la traduzione in lingua inglese, e col tempo, attraverso gli aggiornamenti, l’offerta verrà continuamente ampliata. Ma non solo. Carlo ci anticipa che «L’applicazione è in realtà solo un passaggio. L’idea futura è infatti quella di creare un portale per organizzare la vacanza al turista, che potrà prenotare percorsi, visite guidate e strutture ricettive». Ancora tante idee quindi per questi giovani con la voglia di far conoscere tutto ciò che di bello c’è in Sardegna.

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