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Tour de France, un fantastico Fabio Aru è maglia gialla nella corsa più importante del Mondo

Un sardo sul tetto del Tour de France, Fabio Aru è maglia gialla. Fantastica impresa del ciclista di Villacidro.

Giornata straordinaria per il ciclismo italiano e sardo: al termine di una tappa molto tattica, Bardet è primo sul traguardo davanti a Uran e Aru. Si pianta nel finale Froome (ha perso 20 secondi in 300 metri), nonostante il gran ritmo dei compagni della Sky e Aru, che scatta per primo, riesce a chiudere terzo e staccare il britannico, nonostante non avesse compagni di squadra con lui.

Tappa molto movimentata: dopo vari tentativi parte una fuga con il nostro Ulissi.

Seguono altri scatti: prima delle ultime fatiche crolla Fugslang. Il primo dei big a scattare è Contador, lo segue Barguil ma il ritmo della Sky è impressionante.

Va via Cummings, poi Aru e Froome escono di strada in discesa seguendo Nieve. Per fortuna non accade nulla: i big in testa li attendono e i primi due della classifica rientrano. Ai meno 11 dall’arrivo si stacca Quintana, è l’inizio di un calvario che lo farà uscire di classifica. Continua il forcing della Sky e ne fanno le spese Caruso e Barguil. Cummings viene ripreso a 3,5 dal penultimo colle, poi crolla anche Contador. L’arrivo è allo sprint: Aru è il primo a scattare, Froome cede. Al campione di Villacidro resistono solo Bardet e Uran. Forse Aru parte troppo presto, Bardet lo passa ai 150 metri e nel finale anche Uran, ma Aru è terzo, prende 4 secondi di abbuono, stacca Froome e conquista una prima storica maglia gialla per la Sardegna.

«Bisogna provarci», esordisce così Fabio Aru nello spazio interviste, «questa è un’emozione fantastica, avevo già vestito le maglie da leader alla Vuelta e al Giro e questa è la prima volta al Tour. Questa maglia è magica. Il Tour è ancora lungo ma questa è una grande soddisfazione. È stata una giornata difficile», continua la nuova maglia gialla, «la Sky ha fatto un ritmo alto, nel finale sono partito ai 300 metri, forse un po’ lungo, poi comunque ho pensato alla classifica. Complimenti a Bardet, bel numero. Sei secondi è un piccolo vantaggio ma vestire il primato è bellissimo».

 

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