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Tour de France, Fabio Aru si difende e passa al secondo posto in classifica generale. Succede di tutto, vince Uran e Froome guadagna 4″ sui rivali

Una roccia chiamata Fabio Aru, nonostante un piccolo momento di difficoltà, reagisce alla grande ed esce indenne dalla nona tappa da Nantua a Chambéry, 181 km che hanno sancito scossoni sia nella carovana che in classifica. Il villacidrese ha provato ad attaccare Froome (senza avere la collaborazione degli avversari), quando il britannico ha avuto un problema meccanico. Aru ha staccato Froome, poi una volta arrivata la segnalazione dalla radio ha desistito. Nel finale arriva il quinto posto di tappa (peccato perché il compagno dell’Astana Fuglsang, sesto alla fine, non ha agevolato Aru) e il secondo posto nella classifica generale per il ritiro di Geraint Thomas. Tante le cadute: anche Richie Porte, caduto, è stato costretto al ritiro. Male Quintana e Contador, staccati.

La maglia gialla ha saputo difendersi, ha tenuto duro e attaccato pure sul Mont du Chat mandando per un attimo fuori giri il Cavaliere dei Quattro Mori ma non riuscendo a staccarlo definitivamente. Aru ha tenuto la ruota del leader della classifica e difeso le proprie energie in vista della prossima settimana di Tour. Il finale parla di un quinto posto di tappa ma soprattutto di un secondo posto prezioso nella classifica generale.

Il massiccio del Giura protagonista anche della nona frazione del Tour de France. Si tratta di un autentico tappone con 7 colli da scalare, tre dei quali fuori categoria. Un banco di prova importante per i big che può scompaginare la classifica e mutarla in maniera quasi decisiva. Primo scatto di Tim Wellens dopo un paio di metri, il gruppo lascia fare anche quando vede partire vari corridori tra i quali Thibaut Pinot, uno dei favoriti alla vigilia. Una brutta caduta fa delle vittime: si ritirano Gesink (ieri secondo a Nantua) e Mori, In testa invece si forma un gruppo di circa 50 unità con la presenza di Pantano, Mollema, Ulissi, Pinot, Wellens, Matthews, Rolland, De Gendt e Bentancur. Quest’ultimo veste la maglia gialla virtuale grazie ai 5 minuti di vantaggio ottenuti nei confronti del plotone principale all’inizio del Col de la Biche, salita con pendenze sul 10-11%. In cima attacca Roglic e passa al comando davanti a Vuillermoz e Pinot. Dietro si muove la AG2R e sulla discesa impone un ritmo pericoloso che costringe altri corridori a ritirarsi per una caduta: uno è Buchmann, il secondo è Geraint Thomas – maglia gialla della settimana. Il gruppo si sacca temporaneamente col Team Sky (e quindi anche Froome) in difficoltà mentre Fabio Aru tiene bene l’andatura. Cade anche Contador ma si rialza senza mostrare problemi, in testa si avvantaggiano Bakelants e Gallopin inseguiti da Benoot, Barguil, Geschke, Matthews, Vuillermoz, Bauke Mollema, Roglic, Betancur, Navarro e Pantano.

All’inizio del Mont du Chat, Bakelants saluta Gallopin e prova a lanciarsi verso la cima. Dietro un colpo di scena incredibile: quando Aru parte, Froome chiama l’ammiraglia per un problema meccanico alla bici. Seguono Porte, Quintana, Fugslang, Bardet che non aiutano il villacidrese per fairplay nei confronti della maglia gialla ed infatti Froome riesce ad a rientrare con l’aiuto dei suoi compagni di squadra. Un Aru inferocito invita il compagno Fugslang a scattare e questi non se lo lascia ripetere, andandosene con un bel passo nella asperità che gli ha permesso di vincere il Giro del Delfinato. Barguil si prende la testa della corsa salutando Barkelants e Mollema e dando loro un distacco di 40″, Fugslang riesce a raggiungerli con un ritmo costante e solido. Dietro scatta ancora Aru, risponde Porte, Froome appare in difficoltà ma tiene la ruota dei suoi avversari mentre Contador va in crisi. Aru e Porte scattano più volte per testare la forma della maglia gialla, ci prova anche Froome e riesce a dare uno scossone sia ad Aru che a Quintana. Il villacidrese rientra con orgoglio e forza, si attacca a Bardet e viene aspettato dal compagno Fugslang. Crisi nera per Contador, Aru lotta con le unghie e coi denti per non staccarsi da Froome e riesce a recuperare il gruppetto del quale non si vede più Quintana.

Barguil continua a comandare la tappa, dietro Aru si lancia in testa al gruppo maglia gialla nella discesa successiva alla cima del Mont du Chat. Incredibile la caduta di Richie Porte che sbatte sull’asfalto e sulle rocce di fianco alla strada, trascinando nel capitombolo Daniel Martin (Aru era vicinissimo ai due): Porte rimane a terra e viene soccorso dai medici, Martin invece si rimette in strada seppur un poco scosso. Bardet decide di lasciare i compagni di strada e di puntare la testa della corsa involandosi in discesa e pianura, Aru rimane assieme a Froome e Fugslang li lascia andare prima di riprenderli appena la strada si fa pianeggiante. Bardet supera Barguil e si invola verso la vittoria, Aru e Fugslang trainano il loro gruppo visto che il francese – con 30″ di vantaggio – rischia di prendersi la maglia di leader della classifica generale. La collaborazione è perfetta tra Aru, Fugslang, Uran, Barguil e Froome, a poco a poco il distacco viene eroso e rimette in discussione la vittoria finale. A -2 km dalla fine Bardet è ripreso e scatta allora la lotteria verso lo sprint finale. Aru e Fugslang collaborano male. Scatta Fugslang, ma vince Uran su Barguil coronando una giornata strepitosa fatta tutta in fuga e quindi agganciato ai migliori. Aru finisce quinto con la grande stanchezza di una tappa durissima. Froome terzo, guadagna 4 secondi abbuono. «Mancano ancora tante tappe, ora arriva il giorno di riposo. È stata una tappaccia, ho provato a non rischiare troppo. Quando ho sentito che Froome si era fermato per problemi meccanici e allora mi sono fermato anche io», ha dichiarato Aru ai microfoni di RaiTre al termine della tappa. Domani giorno di riposo, si riparte martedì con una tappa per velocisti. Giovedì nuova tappa di montagna sui Pirenei.

CLASSIFICA DI TAPPA.
1) R.Uran 05 h 25′ 22″
2) W.Barguil s.t.
3) C.Froome s.t.
4) R.Bardet s.t.
5) F.Aru s.t.

CLASSIFICA GENERALE.
1) C.Froome 38 h 26′ 28″
2) F.Aru + 00′ 18″
3) R.Bardet + 00′ 51
4) R. Uran + 00′ 55″
5) J.Fugslang + 01′ 37″

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