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Protesta dei pastori di Coldiretti, la Base: «Dalla Regione risposta burocratica, serve mobilitazione»

La mobilitazione del mondo agropastorale sardo è stata  ancora una volta eclatante: un biltz improvviso con i trattori sotto il sole cocente a bloccare la 131.  Ma la risposta della Regione , ancora una volta è stata burocratica, almeno stando alle decise presa di posizione della Base.

«L’operazione è perfettamente riuscita ma il paziente è morto. Questo il tono della risposta burocratica dell’assessore regionale all’Agricoltura ai pastori che gridano il loro dolore sulla statale 131» hanno dichiarato il presidente e il consigliere regionale de La Base Efisio Arbau e Gaetano Ledda dopo la manifestazione di Coldiretti andata in strada per denunciare i ritardi della giunta Regionale nell’affrontare le questioni più rilevanti, dal  prezzo del latte, con soldi stanziati dal Consiglio regionale su proposta della Base ancora non spesi alla “pazzia burocratica” nei pagamenti dei premi comunitari che strangola le aziende nello scaricabarile. Come se non bastasse i soldi del Programma di sviluppo rurale ancora fermi; ed infine la siccità, con la mancanza di azioni immediate ed urgenti, come hanno ottenuto territori del continente.

«Per noi della Base – dicono senza giri di parole Arbau e Ledda che rispondo all’assessore regionale all’Agricoltura  Pier Luigi Caria- è necessario continuare nella battaglia e pensiamo sia utile che ai pastori ed agli agricoltori che hanno manifestato oggi si uniscano tutte le categorie delle zone interne e montane per una grande manifestazione che stringa d’assedio Cagliari ed il potere che sta desertificando la Sardegna. Le parole non bastano per salvare il paziente rurale e quindi l’intera Sardegna».

 

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