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Maturità: al Dettori felicità per la versione di Seneca e al Michelangelo si devono fare i conti con la bici a ruote quadrate

alcuni maturandi della sezione D del Liceo Dettori

Ore 12. Fuori dai cancelli del Liceo classico Dettori di Cagliari tanti studenti commentano la prova di latino appena finita. Risate e la tensione che cala ma inizia a salire la stanchezza. La seconda prova di questa maturità 2017 è iniziata poco dopo le 8:30 e la consegna era prevista dopo quattro ore. Tra i ragazzi che si incontrano fuori dai cancelli c’è Riccardo della sezione E che spera di aver fatto bene la prova «Credo, spero di averla fatta bene – racconta – ho impiegato più tempo di alcuni compagni ma va bene così».

Un po’ più in là nel cortile un gruppo di ragazze, vocabolario in braccio, discute con enfasi. «Sono contentissima che sia uscito Seneca. Era tra gli autori che ci aspettavamo» racconta Claudia della sezione D. Emma, sua compagna di classe, precisa: «Era un testo facile, l’ho tradotto in un’ora e mezza, poi ricontrollato e via». In effetti, questa volta il Miur è stato clemente nella scelta del testo, considerato infatti dai latinisti un testo semplice e dai contenuti sempre attuali. Tratto dalle Epistolae ad Lucilium (XVI 3-5), il brano contiene, come l’intera raccolta, degli insegnamenti morali e dei moniti che Seneca rivolge al suo famoso discepolo Lucilio.

Le altre ragazze della sezione D, Camilla, Eleonora, Georgiana e Marta sono felici che al loro esame sia capitata la versione di latino e infatti alla domanda “Meglio greco o latino?”, la risposta è all’unisono «Latino!». La prova di latino quindi ha in generale soddisfatto questi giovani classicisti, già proiettati verso il test di lunedì, la cosiddetta “prova delle prove”.

E mentre i loro compagni del classico già si riposavano a casa, le cose per i ragazzi del liceo scientifico sono durate un po’ più a lungo. A differenza della prova di latino, durata al massimo quattro ore, quella di matematica ne è durata sei. Al Liceo Michelangelo di Cagliari, sono le 14 e il silenzio la fa da padrone. Nessuno in giro, solo il caldo e le finestre aperte della scuola dalle quali si intravedono le teste dei ragazzi chine sui banchi. Alle 14:30 spuntano i primi studenti, stremati ma felici. «È andata meglio del previsto ma sei ore seduti così è davvero stancante!» racconta Michela della sezione G. Accanto a lei, le altre due compagne, Michela e Simona, precisano: «Quando abbiamo letto il testo della prova abbiamo pensato di potercela fare. Il compito era difficile per tutti – proseguono – ma più facile di quelli che avevano fatto in classe per le simulazioni. Il problema della bici con le ruote quadrate era fattibile, ma l’altro proprio…». È stata una prova lunga e articolata, quella che hanno affrontato questi ragazzi, con un questionario da dieci domande e due problemi, uno dei quali si riferisce al caso pratico della bici a ruote quadrate esposta al MoMath-Museum of Mathematics di New York. Adesso resta la terza prova di lunedì e poi l’orale che per alcuni inizia già il 29 giugno.

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