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Situazione drammatica: stato di calamità chiesto dalla Regione Sardegna a causa della siccità

Situazione drammatica: stato di calamità chiesto dalla Regione Sardegna a causa della siccità.

Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, la Giunta presieduta dal presidente Francesco Pigliaru ha votato il via libera al riconoscimento dell’eccezionale avversità atmosferica per la siccità che, a partire dai primi mesi di quest’anno, sta interessando l’intero territorio della Sardegna. L’Esecutivo ha inoltre dato mandato al presidente Pigliaru e a Caria per la richiesta al Governo nazionale e al Consiglio regionale della Sardegna di individuare e approvare misure emergenziali che consentano di limitare gli effetti dell’evento sull’intero comparto agricolo. L’assessore dell’Agricoltura ha poi ricevuto mandato specifico affinché richieda al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) di voler proporre l’adozione di un provvedimento normativo che consenta alle imprese agricole, che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura del rischio siccità, di accedere agli interventi previsti per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva. Fra queste possibili azioni, ci sono quelle permesse attraverso l’eventuale accesso al Fondo di solidarietà nazionale, con provvidenze di tipo compensativo, che prevedono sconti sulla proroga delle cambiali agrarie, ma anche previdenziali con lo sgravio degli oneri fino al 50 per cento.

«Domani mattina sarò a Roma al Mipaaf per incontrare il ministro Maurizio Martina. Consegnerò nelle sue mani la delibera e la documentazione necessaria che racconta uno stato di estrema difficoltà dovuta alla grave siccità che ha colpito la nostra Isola». Lo ha detto Caria che ha poi aggiunto: «Spiegherò al Ministro il livello di forte sofferenza che hanno raggiunto le nostre campagne e le decine di migliaia di aziende agricole e pastorali che da mesi stanno facendo fronte a uno dei momenti più difficili degli ultimi decenni. Uno stato di cose che si inserisce nel quadro delle altre criticità ambientali che hanno interessato l’Isola dall’inizio dell’anno: le nevicate del 16 e 17 gennaio dove si sono registrate coperture nevose cospicue, anche a quote molto basse; il ciclone extratropicale del 21 gennaio che ha investito soprattutto la costa orientale e quella meridionale della Sardegna con particolare intensità nel Campidano, in Gallura e Ogliastra. E per finire – ha aggiunto l’assessore – ci sono le gelate di metà-fine aprile che, con un’ondata di freddo invernale e sbalzi di 20gradi nel giro di 24 ore, hanno compromesso le colture vitivinicole, cerealicole, orticole e foraggere. In quest’ultimo caso la scarsa produzione di foraggio per il pascolamento e per la fienagione è andata a danno del sistema agro-zootecnico regionale».

L’esponente della Giunta Pigliaru ha quindi osservato che domani illustrerà a Martina il quadro di carattere economico-finanziario che nelle ultime due stagioni ha colpito le imprese ovi-caprine sarde. Con la caduta del prezzo del Pecorino romano di quasi il 50 per cento, il latte ovino ha infatti perso oltre il 40 per cento del suo valore di mercato.

 

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