Site icon cagliari.vistanet.it

Speleologi per la prima volta sotto Monte Urpinu: svelati i segreti di una zona finora inaccessibile

L'area sotto Monte Urpinu dove si trovano le cisterne dell'ex deposito militare carburanti

Speleologi per la prima volta sotto Monte Urpinu: svelati i segreti di una zona finora inaccessibile.

Una squadra speciale di speleologi ha esplorato i segreti militari di una zona ritenuta ancora top secret della città.

Il sottosuolo di Monte Urpinu, l’ex Deposito di carburanti dell’aeronautica militare, tunnel, stanze e cisterne: qui si sono intrufolati gli specialisti, riuscendo ad arrivare nei luoghi più impensabili per documentare, con centinaia di foto e video esclusivi, dieci immense cisterne di carburante.

Liquidi altamente infiammabili che già prima della seconda guerra mondiale, dalla Diga foranea del Porto, a Su Siccu, ricevevano i carburanti dalle petroliere per pomparli a Decimomannu. Il tutto grazie a un complesso sistema di macchinari che giacciono sotto la città, osservati stamani dagli esploratori: migliaia tra tubature, centinaia di chilometri di cavi emettrici, sale pompe, generatori, locali arsenale, caldaie ma non solo. Una vera miniera sotto la città oramai inutilizzata da circa 10 anni.

 

«È la prima volta che le telecamere accedono nei chilometri di passaggi segreti che da via Is Guadazzonis si dipanano verso Decimomannu», afferma entusiasta Marcello Polastri alla guida della delegazione autorizzata dalla Regione per le esplorazioni.   

L’esclusiva filmata da Sardegna Sotterranea è dedicata, gratuitamente, a tutti: media e cittadini, affinché i depositi di carburanti militari a Monte Urpinu possano trovare un futuro in chiave turistica.

«Conoscerli, continua Polastri, significa farli nostri e magari adottarli, dapprima mentalmente e chiedere alle istituzioni di agire e presto».

L’associazione Sardegna Sotterranea ha già inviato alla Regione una richiesta di apertura straordinaria del sito detto “Ex 68’mo deposito carburanti”.

«Attendiamo ora una risposta nella speranza di accompagnare tutti», aggiunge Polastri,  «coinvolgendo anche gli ex dipendenti militari e civili che lavorarono in questo sito storico. Abbiamo documentato una fitta rete di tunnel e di cisterne. Avvalendoci di un permesso speciale, abbiamo filmato, e rilevato, chilometri di gallerie sotterranee che accolsero i carburanti utili agli aerei da guerra dell’Aeroporto militare di Decimomannu. Ma attenzione: nessun sommergibile, contrariamente a quel che sostiene la leggenda. Ben 15 ettari di terreno, una decina di serbatoi nascosti sottoterra, tunnel e cunicoli, sotto 6400 mq di fabbricati. Tra essi il corpo di guardia, caserme, laboratori chimici, opifici industriali, un cinema, campi da calcio, tennis, spogliatoi. Da qui l’idea di Sardegna Sotterranea: fateci aprire al pubblico questo luogo e così i sotterranei, saranno i cittadini ad adottare quieto patrimonio che altrimenti andrà in malora».

Un video è già visibile sulla fan page Facebook di Sardegna Sotterranea, sull’omonimo web portale e su You Tube e ora anche su Vistanet.

Exit mobile version