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Servitù militari, il presidente Pigliaru al sottosegretario alla Difesa Rossi : «Vanno riequilibrate»

L’ondata antimilitarista è arrivata anche a Palazzo Devoto. Le ultime manifestazioni contro le basi e le esercitazioni accompagnate alle polemiche su una presunta reticenza da parte dei vertici regionali ad affrontare lo scottante argomento con lo Stato ha indotto il presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru a prendere posizione. «Dalla Regione – fa sapere il governatore sardo – nessun immobilismo su servitù militari, solo determinazione e fermezza. Il sottosegretario Rossi sa benissimo che la nostra interlocuzione con il Governo è continua e che la Regione sta lavorando per ottenere un risultato coerente con la posizione espressa dal Consiglio regionale nell’ordine del Giorno del 17 giugno 2014».

Le dichiarazioni del presidente della Regione, seguono  l’intervento del sottosegretario Domenico Rossi alla Camera dei Deputati. «Sulla presenza militare in Sardegna la Regione ha un obiettivo molto chiaro, il riequilibrio dei gravami, che stiamo perseguendo attraverso un confronto che a tratti è anche forte e difficile, come è naturale accada su argomenti di cui si discute da oltre trent’anni».

Pigliaru rivendica l’ottenimento di alcuni risultati. «Se alcuni risultati concreti li abbiamo ottenuti – prosegue il presidente, facendo riferimento alla sospensione delle esercitazioni nei Poligoni per la prima volta nel periodo che va dal primo giugno al 30 settembre e il diritto all’indennizzo per i pescatori di Capo Frasca, atteso da 25 anni –, sulle altre questioni le nostre trattative non sono mai cessate. L’accordo al quale stiamo lavorando dovrà prevedere misure concrete di riequilibrio  da attuarsi con modalità e tempi certi. Questa è la nostra posizione – conclude Francesco Pigliaru -, la ministra Pinotti, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il sottosegretario Rossi la conoscono bene e non da oggi».

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