Site icon cagliari.vistanet.it

Il gruppo folk sardo che gira l’Europa per insegnare le danze tradizionali: ecco i Ballade Ballade Bois

Nascono con l’intento di far ballare le piazze a ritmo di musica tradizionale sarda, ma con una formula differente da quella più classica fatta di un solo strumento, di solito l’organetto e le launeddas. Stiamo parlando dei Ballade Ballade Bois, gruppo folk formatosi nel 2009 da un’idea di Carlo Boeddu, organettista molto attivo nell’isola, che decide di coinvolgere le voci di Carlo Crisponi e Giamichele Lai (che suona anche la trunfa), con Fabio Calzia alla chitarra e Giuseppe “Screech” Cillara alle percussioni.

Ma dopo i primi anni gli orizzonti si allargano, e la voglia di portare fuori dai confini isolani la bellissima consuetudine del ballo sardo esplode attraverso un progetto di didattica delle danze tradizionali. Tutto comincia con la partecipazione, nel 2011, al Gran Bal Trad, un festival di musiche tradizionali d’Europa che ogni anno si svolge in un bosco in provincia di Torino. «Quando arrivò il nostro turno – ci racconta Fabio Calzia – accadde qualcosa di sorprendente: riscuotemmo un enorme successo e da quell’anno in poi siamo diventati ospiti fissi del festival. Probabilmente – aggiunge il chitarrista – nessuno si aspettava che la musica sarda potesse essere travolgente e dotata di tutta questa energia».

Il trionfo lontano da casa diventa sicuramente motivo di riflessione: «Accanto a tante persone che in Sardegna adorano la musica tradizionale, esiste anche una fetta della popolazione che ha sviluppato un pregiudizio nei confronti della cultura tipica dell’isola, che invece, – assicura Carlo Crisponi – se percepita senza paraocchi, risulta estremamente ricca ed affascinante». C’è la speranza di una inversione di tendenza? «La situazione sta cambiando, ma bisogna ancora fare tanto per riappacificarci con noi stessi. Bisogna capire che basta davvero poco per essere felici, e – suggerisce il cantante – stare assieme attraverso la musica e la danza è un’ottima medicina contro lo sfaldamento delle nostre comunità».

Molte le esperienze del gruppo in Italia, dalla Puglia al Friuli, dal Veneto alla Toscana, ma non solo: «Durante i festival abbiamo stretto amicizia anche con musicisti e ballerini di altre nazioni, – ci dice Gian Michele Lai – ad esempio con gli irlandesi Cogar, un gruppo di Galway con cui abbiamo sviluppato un forte legame, e a marzo siamo stati loro ospiti per la presentazione del loro nuovo CD». Ma non finisce qui: «Prossimamente avremo la possibilità di esibirci a “La Cité de la Musique” a Marsiglia, dove faremo anche due laboratori di danze tradizionali, come vi racconteremo sulla nostra pagina Facebook https://www.facebook.com/balladebois/». La Francia è, secondo i Bois, un luogo eccezionale per far musica, perché la riappropriazione delle danze tradizionali è ormai condivisa da tantissime persone, soprattutto giovani.

Nonostante la composizione originale e il fatto che negli ultimi anni tanti giovani abbiano dato vita a formazioni simili alla loro, il gruppo tiene in grande considerazione i modelli del passato: «Tutti noi siamo appassionati della grande storia musicale dell’isola, raccontata da migliaia di registrazioni ufficiali e amatoriali». E infatti la loro filosofia è chiara: «Solo confrontandosi con la creatività e la genialità dei vecchi maestri si trovano gli stimoli per crescere musicalmente, assieme alla pratica quotidiana sullo strumento alla ricerca del giusto grado di energia e di emozione da imprimere al ballo».

Exit mobile version