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Al Cagliari manca il fattore J: Joao Pedro non è ancora entrato nel cuore della squadra

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La terza sconfitta in quattro partite casalinghe ha consegnato a Rastelli diversi problemi riguardo la tenuta della sua squadra. Il Torino ha dimostrato non solo di avere più talento ma anche maggiore carattere e tenacia nel perseguire la propria evoluzione tattica della gara. Trascinata da Liajic ha saputo ribaltare il risultato con una irrisoria facilità e mantenere le redini del gioco per oltre un’ora, tenendo il Cagliari a distanza. Il finale, condito dal cedimento fisico dei granata, ha consentito ai rossoblù una diversa vitalità e la spinta propulsiva ha garantito un pizzico di speranza grazie al gol di Han.

Ha funzionato davvero poco nel Cagliari di ieri. A partire dalla testa della squadra, quel Massimo Rastelli che alterna colpi da 90 a una prudenza eccessiva, in grado di metter ansia alla squadra e comunicarle indicazioni sbagliate. Ecco perché il cambio Borriello-Faragò è stato un modo per invitare il Torino ad attaccare, a spingere per far crollare il muro che il tecnico pensava di aver eretto. Un muro di carta spazzato via dagli errori di Tachtsidis a centrocampo, apparso poco concentrato e poco reattivo rispetto alle ultime uscite; dall’incapacità dei centrali difensivi nel tenere l’esuberanza offensiva di Belotti se non con falli (poco) intimidatori; dalla mancanza di peso in attacco, dato che Sau è un giocatore diverso da Borriello ed ha sofferto malamente la mancanza di un partner al suo fianco.

In teoria, nelle idee dello staff tecnico, il partner di Pattolino sarebbe dovuto essere Joao Pedro ma il brasiliano quasi non si è visto. Impalpabile per tutto il primo tempo, si è fatto notare solo nel finale della seconda frazione quando gli ospiti hanno lentamente abbassato il proprio baricentro ed hanno lasciato il pallino del gioco in mano ai rossoblù. Pedro però non è più il giocatore fondamentale ammirato in serie B, il talento in grado di saltare l’uomo, inventare la giocate, garantire l’assist filtrante e i gol di giustezza già visti un anno fa. Complici una serie di infortuni che hanno reso la stagione un campo minato, Pedro ha perso per strada le sue caratteristiche e subìto una involuzione tale che l’ha visto spesso fuori dal cuore del gioco rossoblù, fuori da quelle dinamiche che lui stesso avrebbe dovuto intraprendere da assoluto protagonista. A differenza del connazionale Farias, Pedro non è mai apparso fino in fondo inserito negli ingranaggi di questa squadra.

E così, mentre si cercano il miglior Joao Pedro e il fiuto del gol di Marco Sau, il Cagliari ha potuto festeggiare il primo gol del giovane nordcoreano Han: un colpo di testa secco e preciso che ha spiazzato Joe Hart. Il pubblico ha accolto questa marcatura con la gioia di chi vede la luce nel futuro della squadra rossoblù in un ragazzino che sa giocare coi grandi, che sa sfidarli con intelligenza e maturità. La sua presenza inevitabilmente costringerà la società a fare più di una riflessione in vista della prossima stagione: se Pedro e Farias sono in partenza, Borriello e Sau le incognite, il nordcoreano assieme ai rientranti Melchiorri e Giannetti potrebbe rappresentare la grande sorpresa fuoriuscita dal cilindro di Stefano Capozucca e Tommaso Giulini.

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