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L’olio sardo Ozzastrera: dal Marghine alla tavola di Buckingham Palace, ora arriva il premio internazionale BIOL

La produzione di olio in Sardegna, si sa, non vanta grandi numeri, ma sulla sua qualità nessuno può eccepire. La conferma è arrivata dalla Puglia, terra di ulivi per eccellenza, dove si è appena concluso il premio internazionale BIOL, che da vent’anni certifica la qualità degli oli provenienti da tutto il mondo, una vera e propria istituzione nel campo, una sorta di premio Nobel dell’olio.

La famiglia Nieddu: da sinistra Giovanni Maria e i suoi figli Alessio e Giacomo

Per il secondo anno consecutivo, l’olio bolotanese Ozzastrera ha conquistato la medaglia Extragold, il massimo riconoscimento per la categoria degli oli extravergini biologici, alla quale partecipavano oltre 350 diversi prodotti proveniente da tutto il mondo, dall’Argentina alla Grecia, passando per la California, il Portogallo o la Croazia. Per il delizioso nettare d’oliva del Marghine, non è il primo riconoscimento internazionale: la bottiglia di Ozzastrera ha già una doppia medaglia appesa al collo. Innanzitutto è il secondo anno consecutivo che il prodotto bolotanese riceve il premio BIOL, ma già nel 2013 Ozzastrera si era fregiato del premio Ercole Olivario, che ci aveva aperto le porte del mercato inglese e addirittura di Buckingham Palace. Per due anni, l’olio di Bolotana veniva distribuito nelle boutique interne del palazzo della Regina Eisabetta II, che si rifornisce soltanto dei prodotti di eccellenza di tutto il mondo fra i quali, appunto, i vincitori del Premio Ettore Olivario.

Il terreno dell’azienda agricola dove viene prodotto l’olio Ozzastrera

Una serie di ragioni per essere orgogliosi, noi sardi, e in particolare la famiglia di Giovanni Maria Nieddu, e dei suoi due figli Giacomo e Alessio: «La notizia del premio quest’anno è giunta inaspettata – spiega Giacomo Nieddu – L’annata non è stata delle migliori, soltanto 1500 litri rispetto ai soliti 3000, e pensavamo che anche la qualità ne avesse risentito». Evidentemente no, se la giuria del Nobel degli extravergini ha assegnato la medaglia più preziosa all’olio dei Nieddu. Ma anche i numeri sulla produzione, che ai più distratti potrebbero sembrare piccoli, vanno letti pensando che la raccolta delle olive nel terreno dei Nieddu, acquistato dal nonno Francesco di ritorno dal Belgio negli anni settanta, si pratica esclusivamente a mano, per le caratteristiche del terreno terrazzato. Ma forse è proprio lì il segreto di questa prelibatezza Made in Sardinia, oltre all’amore e alla passione dei Nieddu per il loro lavoro.

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