Site icon cagliari.vistanet.it

Cagliari, la Regione dichiara guerra al rumore: niente più servizio ai tavolini esterni dei locali dopo la mezzanotte

Presto bere un bicchiere con gli amici seduti al tavolino di un bar all’aperto e dopo la mezzanotte a Cagliari potrebbe non essere più possibile. Due giorni fa infatti sui tavoli di Palazzo Bacaredda è arrivata una richiesta ufficiale dalla Regione Sardegna che intima all’amministrazione comunale di firmare un’ordinanza di divieto di servire clienti nei tavolini esterni dopo la mezzanotte nei giorni feriali e dopo l’una nel fine settimane e durante la stagione estiva.

Piazza Yenne, centro della movida notturna cagliaritana (foto CagliariAPP)

Diritto di dormire ed esigenza di fare impresa all’interno di un contesto sempre più spinto verso il turismo. Queste due necessità, da un po’ di anni a questa parte, nelle vie del centro storico di Cagliari sono in conflitto. Da una parte alcuni residenti che fanno capo al Comitato “Rumore no grazie”, dall’altra i titolari dei locali che non vorrebbero rinunciare a entrate economiche importanti e alla possibilità di offrire tanti posti di lavoro in più.

«Oggi – spiega Emanuele Frongia, titolare di alcuni locali notturni e presidente del Consorzio commercianti del Corso Vittorio Emanuele – è sul tavolo dell’amministrazione comunale la richiesta da parte della regione di bloccare il servizio negli spazi assegnati di suolo pubblico alle 24 nei giorni feriali e dopo l’una il venerdì e il sabato e durante la stagione estiva. Mentre un comparto intero riesce, nonostante la crisi, a crescere, a dare lavoro e a trasformare con sforzi questa città, un comitato di pochi e la Regione Sardegna stanno riuscendo tramite un’assurda richiesta a vanificare anni di sacrifici».

Dal Comune di Cagliari, l’assessora al Turismo e alle Attività produttive Marzia Cilloccu conferma tutto. «Due giorni fa è arrivata questa richiesta formale da parte dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Sardegna e  il sindaco sarà costretto a firmarla qualora non si trovasse una soluzione migliore per tutti», spiega l’assessora. Insomma ubi maior e il Comune di Cagliari ha ora 15 giorni per firmare l’ordinanza, che a quel punto entrerebbe in vigore con effetto immediato. «L’amministrazione comunale – aggiunge Marzia Cilloccu – ha sempre cercato delle soluzioni condivise e lo stesso sindaco ha ricordato più volte come la presenza dei locali abbia contribuito fortemente negli anni non solo a creare posti di lavoro e a migliorare l’offerta turistica della città, ma anche a ridurre i gravi episodi di vandalismo e violenza presenti prima nei quartieri dove ora si sviluppa la vita notturna».

Ma il problema del rumore è anche e soprattutto un fatto tecnico. La decisione dell’Assessorato regionale all’Ambiente arriva a seguito delle rilevazioni avvenute tra il 2013 e il 2014 dell’Arpas che hanno fatto registrare delle violazioni del limite consentito dalla legge. Ma l’amministrazione comunale ha più volte sostenuto di non essere convinta che il rumore rilevato sia addebitabile solo agli esercizi commerciali, ma anche e soprattutto dalle persone presenti per strada. Il presidente del comitato “Rumore no grazie” Enrico Marras ha ribadito che il loro obiettivo è quello che vengano rispettate le norme già in vigore, garantendo a tutti i residenti il diritto a un giusto riposo.

 

Exit mobile version