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Vertenza Aias, dipendenti in sciopero della fame. Il sindaco pentastellato di Assemini si schiera con i manifestanti

Immagine della protesta del febbraio scorso

Immagine della protesta del febbraio scorso

Le fibrillazioni tra i dipendenti dell’Aias in arretrato di nove mensilità  non si placano. Un nuovo capitolo della vicenda,dopo le manifestazioni dei mesi scorsi, è quello che vede protagonista un gruppo di dipendenti  dei centri  di Cortoghiana, Domusnovas e Assemini che da ieri sono in sciopero della fame,  anche a nome di tanti colleghi, 1350 per l’esattezza,  che continuano a lavorare nelle strutture dell’Isola.

A fianco dei lavoratori che chiedono all’associazione della famiglia Randazzo il pagamento degli stipendi, è il sindaco di Assemini, il pentastellato Mario Puddu che oggi farà visita ai manifestanti. «Lo sciopero della fame dei lavoratori Aias, senza stipendio da nove mesi, – tuona il primo cittadino – è l’ennesima dimostrazione che in Sardegna si sta toccando il fondo. Come sindaco di Assemini, come uomo e rappresentante delle Istituzioni, sono vicino ai dipendenti che da tempo non ricevono ciò di cui hanno diritto, e rimandiamo al mittente tutte le accuse che i vertici sardi dell’Associazione Italiana Assistenza Spastici stanno rivolgendo alla Regione e ai Comuni, fra i quali quello che rappresento, colpevoli – a loro modo di dire – di non essere in regola con i pagamenti dovuti».

Per Puddu si tratta di gravi accuse. «Da quando è giunta la notizia che i dipendenti Aias hanno iniziato lo sciopero della fame, sia io  che la senatrice del M5S Manuela Serra, abbiamo preso a cuore la vicenda». Un’interpellanza sulla vicenda (che verrà discussa a breve) è già stata presentata a Palazzo Madama, per chiedere al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti se è a conoscenza della situazione e soprattutto se risulta vero che la Asl ha pagato l’Associazione, come mai quest’ultima ancora non ha pagato i propri dipendenti.

«I dipendenti – prosegue l’amministratore asseminese –  pur senza la tutela del diritto al riconoscimento del lavoro – hanno continuato a occuparsi con passione e dedizione di persone molto più sfortunate di noi, vero e proprio “anello debole” (insieme agli stessi lavoratori) di questa vicenda surreale. Ai vertici sardi Aias chiediamo che ognuno, per quel che compete, si prenda le giuste e proprie responsabilità. Come Movimento 5 Stelle saremo sempre al fianco dei lavoratori perché vogliamo contribuire nel fare chiarezza su questo meccanismo di responsabilità che rimbalzano da una parte all’altra, colpendo sempre e solo i dipendenti Aias e pazienti».

 

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