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“Dall’imbastitura all’impresa”. A Cagliari il laboratorio di sartoria per straniere residenti , che trasforma le allieve di oggi nelle imprenditrici di domani

Laboratorio sartoriale "Dall'imbastitura all'impresa"- foto Alpo, pagina FB

Un pomeriggio tutto al femminile quello trascorso mercoledì 8 marzo presso la sede della Onlus “Alpo”, nel quartiere Marina di Cagliari. Una serata a porte aperte per celebrare la Giornata internazionale della donna e per far conoscere al pubblico le produzioni sartoriali, capi preziosi e altamente rifiniti, realizzati da alcune cittadine immigrate residenti in città, impegnate, dal 2016, nel laboratorio di sartoria “Facciamo il punto. Dall’imbastitura all’impresa”. All’interno del vasto progetto “forIMM” (Formazione Impresa Immigrati) – finanziato dalla “Fondazione con il Sud” e per il quale è capofila la Ong CISV di Torino – che punta a valorizzare la presenza di cittadini stranieri sul territorio sardo, l’associazione “Alpo” ha realizzato un laboratorio di formazione nelle tecniche di taglio e cucito, di sartoria e moda, pensato per l’inclusione sociale e per l’inserimento nel mondo del lavoro.

La “Alpo” – acronimo di “Alleviare la Povertà” – è un’associazione che agisce per l’equità, la solidarietà e la giustizia, con particolare attenzione per gli stranieri immigrati in Italia, specialmente donne e adolescenti. Attiva nel capoluogo sardo dal 2000, si occupa anche di cooperazione internazionale, operando in varie realtà tra cui Kosovo, Albania, Tunisia, Marocco, Congo – Kinshasa.

‹‹È il secondo progetto sartoriale che si svolge a Cagliari, il primo si è svolto tra il 2014 e il 2015, e si concluderà nel 2017 – precisa Maria Rosaria Cadelano, vicepresidente della “Alpo” di Cagliari – quest’ultimo progetto coinvolge molti partner tra cui la Regione Sardegna, il CRENoS, la Confartigianato e varie associazioni di volontariato – ci spiega – e ha come obiettivo quello di creare impresa, permettendo alle donne coinvolte di avere un concreto sbocco nel mondo del lavoro, grazie all’apprendimento dell’arte sartoriale››.

Laboratorio sartoriale “Dall’imbastitura all’impresa” – foto Alpo, pagina FB.

Ucraine, bielorusse, indiane, brasiliane, lituane, senegalesi: sono quindici le cittadine straniere interessate a imparare le tecniche di taglio e cucito, tante le culture che si mischiano e si contaminano, uno solo il filo che le lega, conducendole, dalla teoria alla pratica, in un percorso completo che mira a trasformare le allieve di oggi nelle imprenditrici di domani.

Nel laboratorio cagliaritano le donne coinvolte hanno appreso, prima, la tecnica del cucito a mano e, poi, quella del lavoro a macchina, specializzandosi nella creazione di abiti artigianali, per i quali l’alta rifinitura si è affermata come marchio distintivo. Abiti che, per i colori, i modelli e le stoffe impiegate, rispecchiano la cultura d’origine delle loro ideatrici, valorizzandola. Raffinate creazioni sartoriali, quindi, che raccontano di un passato trascorso in paesi lontani, ma che, in virtù della contaminazione con la cultura nostrana, parlano del desiderio di rinnovarsi e di un futuro da realizzarsi anche qui, in Sardegna.

A lezione di taglio e cucito – foto Alpo, pagina FB.

Non solo sartoria, però. Oltre a un corso di italiano – propedeutico al laboratorio e funzionale per apprendere il linguaggio tecnico sartoriale – le future imprenditrici hanno appreso anche l’arte comunicativa della moda: mediante l’allestimento delle vetrine e la presentazione degli abiti, hanno comunicato attraverso le loro produzioni sartoriali. Fondamentali in questo senso sono stati gli incontri con gli stilisti cagliaritani Luciano Bonino e Patrizia Camba, che hanno condiviso la loro arte, il loro talento e la loro esperienza, dispensando preziosi consigli per il successo di una futura attività imprenditoriale.

Le allieve del laboratorio con lo stilista Luciano Bonino – foto Alpo, pagina FB.

 

 

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