Daniele Dessena ha coronato con una doppietta – la prima in serie A – il ritorno in campo da titolare, mostrando quanto forte fosse la voglia di giocare.
Undici mesi dopo, quella che è andata in scena al Sant’Elia è stata una favola a lieto fine, un contrappasso vissuto tra l’inferno e il paradiso, l’effetto e la sofferenza. Al suo fianco tifosi, squadra, staff medico. Al suo fianco il preparatore Gianfranco Ibba, angelo custode dal volto saggio che lo ha aiutato a ritrovare la forma migliore. Via il dolore, dentro gli abbracci calorosi verso tutti: << Vincere così è un sogno. Devo ringraziare la società, la squadra e i tifosi per l’affetto. Devo ancora realizzare, ma è una bella serata perché abbiamo vinto >> ha dichiarato nel dopo gara mentre tutti si affrettavano a spiegare una storia a lieto fine.
Il ritorno di Daniele Dessena è stato fondamentale non solo per i gol segnati ma anche per l’apporto dato in campo: molto sacrificio, molte chiusure difensive, non ha mai levato la gamba nonostante il ricordo dell’ infortunio patito. Ha risolto in buona parte una delle lacune della compagine rossoblu: la mancanza di un incontrista vero che desse a Tachtsidis la possibilità di mettere ordine attorno a sé e di non ritrovarsi mai solo. Per questo il Palermo non ha mai badato agli inserimenti del capitano, troppo intento a capire quali spunti avrebbero regalato Padoin e Di Gennaro nell’altra sponda del campo. Dessena rappresenta una guardia del corpo indispensabile, con la gamba e l’esperienza utili a tenere in piedi la barca di mezzo. Chi invece si ritrova in difficoltà è Bruno Alves, partito molto bene ed ora in flessione da diverse giornate. Una sua dormita ha consentito al Palermo di riaprire la partita, e le prestazioni con Lazio e Fiorentina sono state disastrose, segno che il portoghese sta pagando il non aver mancato neanche una gara dall’inizio della stagione.
Rastelli, comunque, è raggiante. Ha superato uno scoglio molto complesso, date le due sconfitte precedenti e il periodo di scoramento della squadra. I tre punti sono un toccasana non solo perché allontanano la paura ma anche perché rilanciano il Cagliari nella parte sinistra della classifica. << Era importante non perdere >> ha spiegato nel post partita, << dovevamo raccogliere un risultato positivo. Dopo il doppio vantaggio, abbiamo gestito la gara, però il finale era da evitare >>. Ora ha rivitalizzato una squadra che vede al futuro con più tranquillità: sabato a Torino qualsiasi risultato la terrà al riparo da qualunque rincorsa da dietro. Le ultime quattro sembrano destinate a giocarsi un campionato a parte, da lì usciranno le ultime tre della classe.
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